Vent’anni dal massacro di Srebrenica

La parola che i serbi non vogliono sentire

Chiedere scusa è difficile, ma ancor più difficile è chiedere scusa per un genocidio. La parola si blocca in gola a chi dovrebbe pronunciarla, come hanno dimostrato i turchi negli ultimi cento anni a proposito degli armeni dell’Anatolia orientale. Anche i serbi hanno appena dimostrato la stessa incapacità per quanto riguarda i musulmani bosniaci massacrati a Srebrenica. Leggi

Il premier serbo costretto a lasciare le celebrazioni a Srebrenica
Il premier serbo costretto a lasciare le celebrazioni a Srebrenica. Lancio di sassi e bottiglie alla cerimonia in Bosnia Erzegovina, l’11 luglio, per il ventesimo anniversario del massacro compiuto nel 1995 dalle forze serbe. Aleksandar Vučić ha lasciato il mausoleo di Potočari dove sono sepolte le vittime.
Il premier serbo costretto a lasciare le celebrazioni dell’anniversario di Srebrenica

Alcuni partecipanti alla cerimonia per il 20esimo anniversario del massacro di Srebrenica hanno lanciato sassi e bottiglie contro il premier serbo Aleksandar Vučić, costringendolo a lasciare il mausoleo di Potočari, dove sono sepolte le vittime. Prima di raggiungere Srebrenica per la commemorazione del massacro compiuto nel 1995 dalle forze serbe, di almeno 8mila tra uomini e bambini musulmani, Vučić aveva diffuso una lettera aperta in cui condannava l’eccidio.

Durante la visita al mausoleo, il premier serbo aveva appena deposto un fiore davanti al monumento che ricorda i nomi delle oltre 6.200 vittime identificate e sepolte nel cimitero quando la folla ha iniziato a scandire Allah akbar (dio è grande), lanciando pietre e bottiglie di vetro. Circondato dalle guardie del corpo, Vučić è riuscito a lasciare il cimitero tra gli appelli alla calma degli organizzatori.

Bosnia 1992-1995: la guerra in immagini

Bosnia 1992-1995 è un libro di un gruppo di fotografi e giornalisti bosniaci e stranieri che seguirono il conflitto. Questo video è una raccolta del lavoro dei fotoreporter, che ricostruisce il corso della guerra dall’inizio, nell’aprile del 1992, fino agli accordi di pace di Dayton del dicembre 1995. Attenzione: il video contiene immagini cruente. Leggi

La guerra non ci sarà: il film di Daniele Gaglianone sulla Bosnia

L’11 luglio 2015 è il ventesimo anniversario del massacro di Srebrenica. Per l’occasione Internazionale fa vedere ai suoi lettori il documentario Rata néce biti (La guerra non ci sarà), di Daniele Gaglianone, dedicato alle conseguenze e all’eredità della guerra e della pulizia etnica in Bosnia Erzegovina. Leggi

A vent’anni da Srebrenica si seppelliscono ancora le vittime

A vent’anni dal massacro di ottomila bosniaci di religione musulmana a Srebrenica si continuano a seppellire le vittime. Nel cimitero di Potočari sono cominciati i preparativi per seppellire 136 vittime, di cui 18 minorenni, accanto alle 6.241 già tumulate. Leggi

Cosa succede in Bosnia vent’anni dopo la fine della guerra

La pace di Dayton del 1995 ha congelato le divisioni della guerra. Serbi ortodossi, croati cattolici e bosniaci musulmani vivono separati e le altre comunità sono emarginate. A pochi giorni dalla visita di papa Francesco, l’equilibrio politico del paese è sempre precario. Il reportage di Nicole Di Giulio e Antonella Spinelli. Leggi

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