04 novembre 2015 10:39

“Era il giugno del 1978 e io avevo iniziato a collaborare all’Afp”, dice Joël Robine. “Mi telefonano e mi dicono di andare a Neauphle-le-Château per fotografare l’ayatollah Khomeini. E io mi chiedo: ma chi diavolo sarà questo tipo”.

Neauphle-le-Château è un piccolo comune dell’Île-de-France, a ovest di Parigi, dove l’ayatollah Ruhollah Khomeini, in esilio durante la rivoluzione iraniana, si trasferì per tre mesi nel 1978. E Robine racconta di alcuni ritratti che riuscì a fare del leader islamico, guadagnandosi lentamente la fiducia del personale di sicurezza, e di come alcune sue foto furono poi usate dalla propaganda.

Joël Robine è un fotografo francese. Ha lavorato per l’Agence France-Presse (Afp) dal 1978 al 2005, seguendo i principali conflitti internazionali in Africa, Medio Oriente e nei Balcani, e vincendo molti premi.

Questo video fa parte del blog Mémoires d’un instant, in cui i fotoreporter dell’agenzia raccontano cosa c’è dietro a uno scatto.