22 novembre 2017 10:08

“La prima volta che ho annunciato che mi sarei candidata per il parlamento si sono messi a ridere. Poi ci ho riprovato e alla fine ce l’ho fatta”, dice Peris Tobiko, la prima donna masai diventata parlamentare in Kenya.

Quando le donne sono al potere, a livello locale o nazionale, possono fare la differenza, soprattutto su temi come la parità e la violenza di genere. Ma la loro presenza in politica è ancora insufficiente.

Secondo i dati raccolti dall’Unione interparlamentare (Ipu) in 193 parlamenti di tutto il mondo, le donne siedono solo sul 23 per cento dei seggi. Appena un ministro su cinque è donna. Nel 2017 il numero delle donne capo di stato o di governo nel mondo è sceso da 17 a 15.

Il paese con maggiore presenza femminile in parlamento è il Ruanda, dove il 61 per cento dei seggi è occupato da donne. A seguire la Bolivia con il 53 per cento di parlamentari donne e Cuba con il 49 per cento.

I leader del mondo si sono impegnati a raggiungere l’equilibrio di genere nella rappresentanza politica entro il 2030, ma si teme che i progressi fatti in questa direzione siano troppo lenti per raggiungere l’obiettivo.

Il video della Thomson Reuters Foundation.

Questo progetto è stato cofinanziato dall’European journalism centre, tramite il programma Innovation in development reporting grant.