“In questa scena non ci sono dialoghi, ma solo musica e montaggio”, dice nel video Mahamat-Saleh Haroun, regista di Una madre, una figlia. “È la mia idea di cinema”.

Il film racconta di Amina e di sua figlia Maria, di 15 anni. Vivono insieme nella periferia di N’Djamena, in Ciad, un paese in cui l’aborto è condannato dalla religione e della legge. Così, quando scopre che la ragazza è rimasta incinta e vuole interrompere la gravidanza, deve combattere una battaglia che sembra già persa in partenza.

Mahamat-Saleh Haroun è un regista e sceneggiatore ciadiano, che vive in Francia dal 1982. Gli ultimi film che ha diretto sono Grigris (2013) e Un homme qui crie (2010).

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