Il progetto di un ponte sullo stretto di Messina, che dovrebbe collegare la Sicilia e la Calabria, torna periodicamente al centro del dibattito politico. Da decenni è annunciato, sospeso e rilanciato, mentre le vere urgenze del territorio restano irrisolte: servizi pubblici carenti, linee ferroviarie obsolete, acquedotti inefficienti.

Nel 2023 il governo Meloni ha riavviato l’iter per la realizzazione dell’opera, che avrà un costo complessivo di 13,5 miliardi di euro. Il 6 agosto 2025 il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess) ha approvato il progetto definitivo, che prevede l’avvio dei cantieri entro la fine del 2025 e il completamento dei lavori entro il 2032.

Il movimento che si batte contro la sua realizzazione ne sottolinea i costi esorbitanti, l’impatto ambientale e i rischi per la sicurezza in un’area fragile dal punto di vista sismico.

Le voci di chi da anni si oppone alla costruzione del ponte, nel reportage video di Federica Stagni e Luca Bonaventura.

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