22 luglio 2015 14:10

Land Inc. è un viaggio di TerraProject attraverso Brasile, Dubai, Etiopia, Indonesia, Madagascar, Filippine e Ucraina per documentare quella che alcuni definiscono una nuova forma di neocolonialismo mentre altri la ritengono una possibilità di sviluppo: il land grabbing, l’accaparramento delle terre.

Ecco in cosa consiste. Alcuni paesi che hanno bisogno di importazioni per soddisfare la domanda alimentare interna, hanno cominciato a comprare o affittare terreni fertili in altre nazioni per produrre alimenti da esportare nei propri mercati. Parallelamente per alcuni investitori privati la produzione di biocarburanti e l’agricoltura di stampo industriale è una fiorente fonte di profitto e quindi anche loro hanno bisogno di terreni.

Questa corsa per le terre fertili ha avuto una serie di ripercussioni nei paesi interessati. Indigeni e contadini sono stati allontanati con la forza dalle loro terre, perdendo l’accesso alla loro unica fonte di sostentamento. I latifondi monocolturali hanno cominciato a sostituire le piccole produzioni agricole, riducendo la biodiversità delle piante coltivate localmente. E a causa dell’espansione del mercato dei biocarburanti, terra e acqua vengono sfruttati per coltivazioni non alimentari. In molti casi, questo fenomeno ha un notevole impatto ambientale, causando deforestazione, inquinamento e la perdita di controllo delle risorse idriche.

Il progetto Land Inc. fa parte della rassegna Hungry eyes, realizzata dal festival internazionale di fotografia Cortona on the move e da StudioMetria e sarà in mostra nella galleria Area 35 di Milano fino al 1 settembre 2015.

TerraProject è un collettivo di fotografia documentaria fondato nel 2006. Ne fanno parte Michele Borzoni, Simone Donati, Pietro Paolini e Rocco Rorandelli.

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