28 agosto 2015 13:03

Sono soprattutto siriani, afgani e pachistani i circa 200mila migranti arrivati in Grecia dall’inizio del 2015. Sono giovani, adulti, anziani e bambini. Viaggiano soli, in piccoli gruppi o con la famiglia. La loro meta è prevalentemente il nord Europa e quindi, una volta giunti in Grecia, molti attraversano i Balcani e risalgono la regione, passando per Macedonia e Serbia fino ad arrivare in Ungheria.

I migranti si muovono usando ogni mezzo possibile, si orizzontano con gps e bussole elettroniche, sostano nei parchi pubblici e nelle stazioni in condizioni di estrema precarietà e soprattutto nella speranza di non essere fermati e identificati dalle autorità dei paesi che attraversano.

Una volta in Serbia molti provano ad attraversare il confine con l’Ungheria di notte, passando per i campi di grano e camminando lungo la ferrovia che collega Belgrado a Budapest. Dopo il confine ungherese i migranti si nascondono di giorno e si spostano di notte e molti di loro si affidano ai passeur che spesso rappresentano l’unica speranza per arrivare in Germania o in Svezia senza essere bloccati dalla polizia.

Nel luglio del 2015 il fotografo Valerio Muscella ha seguito un gruppo di profughi siriani nel loro viaggio dalla Grecia verso l’Ungheria.

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