23 giugno 2016 13:08

Il 5 giugno 1975 nel Regno Unito si tenne il primo referendum popolare della sua storia. La domanda a cui i britannici dovevano rispondere riguardava l’Europa: era opportuno rimanere nella Comunità economica europea (Cee)? Il Regno Unito, che non aveva aderito al Trattato di Roma del 1957, era entrato nella Cee due anni prima, il 1 gennaio 1973.

Nel 1975 vinsero gli europeisti, con il 67,2 per cento di preferenze. Tra di loro, si schierarono in favore del sì anche il primo ministro laburista Harold Wilson e la neoleader del Partito conservatore Margaret Thatcher. L’aggressiva campagna per il no all’Europa aveva rivendicato la sovranità e l’indipendenza nazionale minacciate da Bruxelles.

Il 23 giugno 2016 i britannici votano per un nuovo referendum che propone la stessa domanda: il Regno Unito deve restare nell’Unione europea? Quando nel 2014 il premier britannico conservatore David Cameron annunciò che avrebbe indetto un referendum, pur dichiarandosi contrario alla Brexit aveva ribadito il carattere “isolano” del regno: “Non ci è possibile cambiare questo sentire britannico, così come non ci è possibile prosciugare il canale della Manica”.

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