11 ottobre 2016 17:09

Terra Nostra è un progetto fotografico su una parte oscura della Sicilia e sul suo rapporto irrisolto con il fenomeno mafioso”. Così il fotografo Mimi Mollica descrive il suo lavoro, durato sette anni, che sta per diventare un libro grazie a una campagna di crowdfunding.

“Quello di Mollica è uno sguardo paziente, attento e spesso clandestino”, ha scritto Sean O’Hagan, giornalista del Guardian. Le sue immagini formano da un lato un racconto personale e dall’altro un’opera documentaria. Si alternano scene evocative e quasi poetiche di rituali quotidiani a luoghi e situazioni che denunciano gli effetti della mafia: “Le coste distrutte dal cemento, l’economia piegata dal malaffare, la corruzione della politica e un’imprenditoria incapace di rendersi indipendente dagli schemi mafiosi”, spiega Mollica.

Vivendo ormai da quasi vent’anni a Londra, l’autore ha sentito il bisogno di capire il motivo per cui si è allontanato dal suo paese, con cui a volte si identifica in maniera controversa, e di provare a raccontare “il tormento che caratterizza i siciliani e il fatalismo dal quale sembra non si possano emancipare”.

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