18 settembre 2015 18:29

Da aprile a giugno del 2015, hanno fatto richiesta d’asilo nei paesi dell’Unione 213.200 persone, tra cui 44mila siriani e 27mila afgani. Secondo un rapporto pubblicato oggi dall’Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea, questa cifra rappresenta un aumento del 15 per cento rispetto al primo trimestre di quest’anno e dell’85 per cento rispetto allo stesso periodo del 2014.

La Germania ha ricevuto 80.900 richieste, il 38 per cento del totale, seguita dall’Ungheria, che ne ha ricevute 32.700. Se si confronta il numero assoluto di richiedenti asilo alla popolazione dei paesi ospiti, è all’Ungheria che va il primato nel numero di candidature, con 3.317 domande per milione di abitanti. In questo caso, la Germania si colloca al quarto posto.

L’Italia ha ricevuto 14.895 domande nel secondo trimestre del 2015: tra cui 2.920 da parte di migranti nigeriani, che rappresentano la prima nazionalità dei richiedenti asilo nel nostro paese.

Il flusso di migranti che arrivano in Europa si è intensificato in queste settimane. In mancanza di un coordinamento comunitario, ogni paese sta gestendo gli arrivi a modo suo. Ecco la situazione.

Turchia

Diverse centinaia di migranti si sono raccolti nella città di Edirne, che si trova nella parte europea della Turchia, vicino al confine con la Grecia. Per giorni sono stati accampati ai lati dell’autostrada. La polizia turca ha fermato la loro marcia a una decina di chilometri dalla frontiera, dove corre un’alta barriera metallica. Il governatore del distretto di Edirne, Dursun Ali Şahin, ha detto alla stampa che se un paese si offrisse di ospitare i migranti, le autorità turche si occuperebbero di trasferirli in aereo e su pullman.

Croazia e Ungheria

A Beremend, una località del sud dell’Ungheria, sono arrivati dieci pullman provenienti da Beli Manastir, in Croazia. I veicoli sono stati forniti dalle autorità croate e fanno parte di un convoglio di 22 pullman. Una volta arrivati a Beremend, i migranti sono stati trasferiti su dei mezzi ungheresi. Le autorità non hanno rivelato ai giornalisti verso dove fossero diretti. Il ministro degli esteri ungherese Péter Szijjártó ha negato che ci fosse un coordinamento con il governo croato e, anzi, ha accusato Zagabria di incoraggiare i migranti a commettere un reato attraversando la frontiera in modo irregolare.

Slovenia

Il ministero dell’interno sloveno ha comunicato che il paese non ha risorse per permettere ai migranti di passare sul suo territorio nel loro viaggio verso la Germania e l’Europa del nord. La Slovenia riceverà le richieste d’asilo, ma respingerà i migranti irregolari. Un primo gruppo di 150 persone è arrivato in treno da Zagabria nella notte. Lubiana ha sospeso i collegamenti ferroviari con la Croazia fino a questa sera e ha organizzato dei campi di tende per accogliere i migranti.

Repubblica Ceca

Circa trecento soldati e centinaia di agenti di polizia cechi saranno mandati dalle autorità di Praga alle frontiere del paese per partecipare a un’esercitazione in preparazione di un eventuale afflusso massiccio di migranti.

Svizzera

Il governo svizzero ha dato la disponibilità ad accogliere 1.500 richiedenti asilo registrati in Grecia o in Italia, che però dovranno rientrate nelle tremila persone che il paese si era detto disposto a ospitare a marzo, nonostante non faccia parte dell’Unione europea e quindi non rientri nel piano di quote voluto dalla Commissione. Inoltre, la Svizzera stanzierà ulteriori 70 milioni di franchi (equivalenti a 64 milioni di euro) per finanziare le operazioni umanitarie delle organizzazioni internazionali in Siria, in Iraq e nel Corno d’Africa.

Danimarca

La giustizia danese ha aperto un’inchiesta dopo la pubblicazione da parte del governo di Copenaghen sui giornali libanesi di un avviso in arabo e in inglese che scoraggiava i profughi siriani a recarsi in Danimarca. Secondo l’accusa, l’annuncio presentava un’immagine falsa delle politiche di accoglienza danesi, anche se non riportava informazioni errate. Questa settimana l’associazione danese Refugees Welcome ha pubblicato sul quotidiano libanese Daily Star un avviso che invita i siriani ad andare in Danimarca.

Norvegia

Il ministro della giustizia e della sicurezza nazionale norvegese Anders Anundsen ha dichiarato che Oslo è pronta a imporre controlli di identificazione alla frontiera se il numero di richiedenti asilo che raggiungono il paese dovesse crescere. In Norvegia, che non fa parte dell’Unione europea ma rientra nella zona Schengen, si aspettavano 11mila richieste d’asilo per il 2015, ma questa settimana il numero di domande previste è salito fino a 20mila.

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