13 giugno 2016 10:02

Sta cambiando la situazione per i killer dell’autoproclamato Stato islamico (Is)? Già sulla difensiva sul fronte iracheno, l’organizzazione terroristica diretta da Abu Bakr al Baghdadi sarebbe in grave difficoltà a Sirte, il suo principale centro in Libia.

In questa città a 450 chilometri a est della capitale Tripoli e sotto il suo controllo dal giugno 2015, l’Is è al centro della crescente pressione delle forze fedeli al governo di unità nazionale. I soldati avanzano verso il centro, dopo aver ripreso il controllo del porto e di alcuni quartieri residenziali in seguito a combattimenti serrati.

La battaglia strada per strada che si sta svolgendo in questo momento per liberare completamente la città dal controllo jihadista è feroce. Alle milizie di Misurata (nell’ovest), sostenute sul piano logistico dagli statunitensi e dai britannici, si contrappongono i cecchini dell’Is, che non esita più a ricorrere agli attentati suicidi per conservare le sue posizioni.

Gli uomini che combattono contro i jihadisti dicono: ‘Siamo l’ultimo baluardo che separa l’Is dall’Europa’

Città d’origine di Muammar Gheddafi, che proprio lì era stato catturato, linciato e poi ucciso nell’ottobre 2011, Sirte è diventata una base importante da dove l’organizzazione ha potuto lanciare attacchi contro la Tunisia e, in misura minore, contro l’Egitto.

Secondo le stime dei responsabili statunitensi, nel paese si troverebbero tra i quattromila e i seimila combattenti, e di questi diverse centinaia sarebbero a Sirte dove seminano il terrore tra la popolazione: rapimenti, esecuzioni pubbliche e fustigazioni sono pratiche correnti.

Sul fronte, gli uomini che combattono contro i jihadisti, spesso con mezzi limitati, sono al tempo stesso disincantati e realisti: “Siamo l’ultimo baluardo che separa l’Is dall’Europa”, affermano. A sua volta Al Monitor si chiede se l’occidente aiuterà la Libia a risollevarsi e a riottenere una certa stabilità, o se invece si ripeteranno gli stessi errori di cinque anni fa (cioè l’intervento militare del 2011 che aveva portato alla caduta di Gheddafi). Errori che hanno reso il paese “più caotico e ingovernabile”.

(Traduzione di Andrea De Ritis)

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