Allarme negli Stati Uniti: secondo i più recenti test federali tra il 1990 e il 2015 sono calate le competenze matematiche degli allievi. Fatto non isolato. L’apprendimento della matematica è un punto debole in molti paesi. Qualcuno dà la colpa al bourbakismo, il grande progetto teorico di concepire, presentare e infine proporre di insegnare l’essenziale delle matematiche in una forma rigorosamente deduttiva a partire dalla teoria degli insiemi. È un tentativo compiuto in Francia nei tardi anni trenta del novecento da un collettivo di matematici sotto il nome fittizio di Nicolas Bourbaki.
Di bourbakismo si comincia a parlare in Italia, Stati Uniti, Regno Unito solo dai tardi anni cinquanta e poco prima in Francia e Svizzera. Più antiche sono le denunzie di rigidità e formularità vuota dell’insegnamento della matematica. Negli Stati Uniti si è deciso di riorientare l’insegnamento di base verso una matematica che anzitutto si offra come via per risolvere problemi concreti. Si è così elaborato un math common core adottato dal 2009 nelle scuole di oltre quaranta stati.
Secondo pareri raccolti dal New York Times chi compila i test ha ignorato i cambiamenti avvenuti nelle scuole, come lo spostamento verso le ultime classi di nozioni prima impartite nelle elementari. Questo scollamento sarebbe in parte all’origine del calo dei risultati nei test. Ma va anche detto che sempre più negli Stati Uniti le scuole si sono aperte ad allievi di famiglie povere e poco istruite.
Questa rubrica è stata pubblicata il 6 novembre 2015 a pagina 92 di Internazionale, con il titolo “Mediocri matematici negli Stati Uniti”. Compra questo numero| Abbonati
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