16 aprile 2014 07:00

Il problema delle vittorie è che hanno la tendenza a inebriare chi le ottiene. Se Vladimir Putin si fosse accontentato di annettere la Crimea, avrebbe tranquillamente potuto godersi l’aumento della sua popolarità in Russia e tergiversare mentre gli occidentali si affannavano a salvare le industrie, l’agricoltura e il sistema politico ucraino.

In questo modo il presidente russo avrebbe dato prova di saggezza. Invece ha deciso di ripetere in Ucraina orientale la manovra messa in atto in Crimea, e ora resta da capire quali potranno essere i vantaggi e gli svantaggi di questa scelta.

Secondo una prima teoria a breve termine Putin potrebbe guadagnare altri punti. Dopo aver riconquistato alcune città in mano ai secessionisti dell’est e salvato l’onore, infatti, le autorità ucraine potrebbero cedere davanti alle pretese della Russia. L’Ucraina diventerebbe allora una federazione di regioni sovrane, di cui la metà sarebbero sostanzialmente protettorati di Mosca. Putin potrebbe vantarsi di aver salvato le popolazioni russe e russofone in pericolo.

Uno scenario di questo tipo sancirebbe il trionfo del presidente russo, ma anche l’inizio dei problemi per il Cremlino, che dovrebbe trovare il modo di assicurare un minimo di benessere all’Ucraina orientale aggrappata alle sue industrie antiquate. Se la Russia fosse un paese prospero potrebbe anche farcela, ma le cose stanno diversamente. Mosca è vicina alla recessione, e dopo l’inevitabile fuga di capitali e la cancellazione degli investimenti esteri avrebbe poco denaro da offrire agli ucraini dell’est, che presto scoprirebbero che la corruzione russa è simile a quella ucraina e che in Russia la legge del più forte è ancora più diffusa che nel loro paese. Il nuovo protettorato ucraino diventerebbe presto un rompicapo per il Cremlino, e si tratta dello scenario più favorevole a Mosca.

Un’altra ipotesi, perfettamente plausibile, è che scoppi una guerra tra l’Ucraina e la Russia. In fondo basterebbe che le operazioni dell’esercito ucraino provochino uno scontro con delle vittime, ed ecco che Vladimir Putin sarebbe costretto a intervenire ordinando alle truppe russe di entrare in Ucraina per mantenere la promessa di difendere i russofoni del vecchio impero russo. Naturalmente per i russi sarebbe molto facile sconfiggere le truppe ucraine, ma a quel punto l’Unione europea e gli Stati Uniti non potrebbero restare con le mani in mano.

La risposta degli occidentali sarebbe imporre durissime sanzioni economiche e interrompere gli scambi commerciali con la Russia. Europei e americani perderebbero i loro investimenti nel paese e sarebbero improvvisamente costretti a trovare nuove fonti di approvvigionamento energetico per i paesi dell’Ue dipendenti dal gas russo, ma a pagare il prezzo più alto sarebbe comunque Mosca. Completamente dipendente dalle sue esportazioni di energia verso l’Europa, la Russia vedrebbe la sua economica sprofondare vertiginosamente.

Il 17 aprile dovrebbe aprirsi una conferenza internazionale sull’Ucraina a Ginevra, ma ormai Putin appare intossicato dalla vittoria in Crimea e pronto a far saltare il banco.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

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