Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.
Ho due partner sessuali femmine che vogliono essere dominate con il controllo del respiro. So che è una pratica rischiosa, e uso le regole di consenso e comunicazione che mi ha insegnato un’amica escort specializzata in dominazione. Ma c’è una liberatoria legale che possiamo firmare come adulti consenzienti per tutelarci in caso d’incidente o morte?
– Ruminating About Consensual Kinks
Limitare la quantità d’aria inspirata da una persona è sempre pericoloso, RACK, e se è vero che fin troppo spesso sentiamo di gente che muore facendolo da sola – la cosiddetta “asfissia autoerotica” (pratica da evitare nel modo più assoluto) – raramente si ha notizia di persone morte facendolo con un partner (ne ho parlato poco tempo fa con Amp di Watts the Safeword, un canale YouTube di educazione sessuale che parla anche di pratiche alternative. Cercati l’episodio 533 su savagelovecast.com).
Detto questo, RACK, nessuno può dare il suo consenso alla possibilità di morire strangolato per errore. “Ne abbiamo discusso con gli avvocati del mio studio ed eravamo tutti d’accorso sul fatto che non esiste un modo per ‘sollevare da responsabilità’ o ‘dare il proprio consenso’ a condotte colpose che producano danni fisici ingenti o morte”, dice Brad Meryhew, un avvocato penalista di Seattle.
“Difficilmente troverà un legale disposto a redigere una scrittura del genere. E se anche venisse firmata, non tutelerebbe completamente nell’eventualità che qualcosa vada storto. Esistono principi di responsabilità penale che regolano le conseguenze delle nostre decisioni, nonché questioni di interesse pubblico relative agli individui che si dedicano a pratiche di rischio estremo, che rendono impossibile passarla liscia se qualcosa va storto”.
Un altro problema è che firmare un documento del genere può rendere questo tipo di giochi più pericoloso. “Il possesso di una liberatoria simile può portare una persona a correre rischi ancor più grandi”, spiega Meryhew.
Venendo al parere di chi lo fa per lavoro. “In quanto adulti consenzienti diamo per scontato che certe pratiche comportino dei rischi”, dice Mistress A Elena, dominatrice di professione. “Ma se fai del male al partner, o se il partner si spaventa, prova vergogna, rimane scioccato o peggio ancora riporta lesioni gravi, il problema è di chi domina. La persona sottomessa può cambiare idea in qualsiasi momento. Alcuni casi sono stati giudicati come ‘stupro’ o ‘tortura’ a posteriori, anche se inizialmente era stato dato il consenso. Il nostro compito è fare in modo che tutti siano al sicuro, consenzienti e in grado di esercitare la propria volontà”.
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Sono un uomo di 32 anni, la mia ragazza ne ha 34 e stiamo insieme da due. Ogni volta che lo facciamo, o che lei me lo succhia (ma non quando gliela lecco), il mio pensiero si sposta su fantasie che hanno per protagoniste attrici porno, o ex bariste del quartiere. Fino a un certo punto è una cosa normale, ma mi preoccupa il fatto che ha cominciato a succedere sempre. Quando sto per venire, poi, torno a concentrarmi su di lei e l’orgasmo è intenso, però mi sento in colpa. Consigli?
–Guilty Over Nebulous Ecstasy
Ogni tanto mi chiedono se chi tiene rubriche di consigli fa preferenze. Privilegiamo le domande delle donne? (no, è che le donne sono più inclini a farsi consigliare). Stiamo tendenzialmente dalla loro parte? (La maggior parte di queste rubriche è tenuta da donne, per cui…) Siamo più portati a rispondere alle domande che iniziano con un complimento? (Ovvio).
Ma il debole più grande ce l’abbiamo per i problemi risolvibili. C’è chi ci scrive sottoponendoci problemi per cui servirebbe un esorcista, una commissione speciale, una macchina del tempo o tutte e tre le cose. Con i problemi irrisolvibili potrei riempire settimane di rubrica, e le mie risposte sarebbero tutte una variazione sul tema ¯\_()_/¯.
La tua lettera, GONE, è un buon esempio di problema risolvibile – ovvero di lettera che ha più probabilità di essere pubblicata – e come spesso succede la soluzione al tuo problema si trova nella lettera stessa. Dici che sei in grado di “tornare a concentrarti” sulla tua partner quando stai per venire, e che quando gliela lecchi il tuo pensiero non si allontana. Ecco il mio consiglio: torna a concentrarti su di lei prima/più spesso, e dedicati di più a quelle pratiche che ti obbligano a concentrarti (tipo leccargliela). Problema risolto.
P.S. Un sacco di gente lascia vagare il pensiero durante il sesso, integrando la sensazioni del momento con ricordi, fantasie, bariste di quartiere, eccetera. Se serve a rimanere eccitati e coinvolti e non è una cosa percepibile (se non ti metti a mugolare ordinazioni di cappuccini), da questi vagabondaggi la tua partner ci guadagna.
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All’università avevo una fidanzata con cui sono stato quattro anni. Ci siamo lasciati dieci anni fa dopo che lei mi aveva tradito, con uno che poi ha finito per sposare, quindi buon per loro. Da poco hanno avuto un figlio, e come secondo nome lei gli ha dato il mio. Nessuno dei loro parenti si chiama così, e non è un nome particolarmente comune. Ho chiesto a decine di persone con figli, e a nessuna è venuta in mente una sola ragione per cui una dovrebbe dare al figlio un nome anche solo simile a quello di un ex. Tu cosa ne pensi?
–Nobody’s Answers Make Effing Sense
Forse la tua fidanzata dell’università ti ricorda con un po’ troppo affetto. Forse un parente con quel nome ce l’hanno. Forse negli ultimi dieci anni qualcuno che si chiama come te l’ha conosciuto, e ci ha fatto sesso a tre con suo marito, e il ricordo affettuoso ce l’ha di quello. Veniamo adesso ad alcuni “sicuramente” per bilanciare tutti questi “forse”, NAMES: sicuramente non sono affari tuoi, e sicuramente non puoi farci nulla. Sicuramente una persona può dare al figlio il nome che crede, ed è sicuramente inutile stressarsi al riguardo.
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Leggo la tua rubrica da sempre – per intenderci: dai tempi in cui facevi cominciare tutte le lettere con “Ciao, frocio!” – e la risposta che hai dato a CLIF (il tizio con la moglie che non riesce più a raggiungere l’orgasmo dopo avere avuto un figlio) è stata anche la prima in assoluto a farmi venir voglia di protestare. Una volta anche mia moglie era una di quelle che “Guarda, mamma, senza mani!” e poterla guardare negli occhi mentre venivamo insieme era bellissimo. Ma dopo una cisti uterina seguita da isterectomia qualcosa è cambiato, e quel capitolo si è chiuso. Per noi è stato un duro colpo, sul piano sessuale come su quello emotivo. Sex toys, sesso orale, eccetera erano sempre stati presenti, ma più come alternative fantasiose che come uniche modalità per venire. A lungo questa cosa le ha fatto passare l’interesse per la penetrazione come fonte di piacere. Col tempo la situazione è molto migliorata, ma mentirei se dicessi che ogni tanto non parliamo di/ripensiamo a quel periodo del nostro rapporto con nostalgia. Nell’esperienza che sta vivendo CLIF io mi riconosco. Quando ci siamo passati noi, ci siamo informati e abbiamo parlato con medici che si ponevano la stessa domanda: esiste un modo per ripristinare il legame fra penetrazione e orgasmo femminile? Avevamo anche pensato di scrivere a te, saggio guru del sesso, ma adesso sono contento che non l’abbiamo fatto. A CLIF che ti chiedeva un consiglio abbastanza semplice hai risposto in malo modo, dicendo che se sua moglie non riusciva a venire con la penetrazione non era un problema, ignorando completamente il fatto che fino a poco tempo fa ci riusciva. Dopodiché hai ipotizzato che, siccome lui non padroneggiava la sofisticata arte degli acronimi, allora era un pessimo amante, per cui la moglie aveva finto gli orgasmi per anni e a un certo punto si era semplicemente stancata. Bella risposta di merda, Dan.
–A Callous Response Only Negates Your Motivation
Hai ragione, ACRONYM, la mia risposta a CLIF era troppo dura. Ma tu stesso hai scoperto che nel caso di tua moglie non esisteva un modo per ripristinare il legame tra penetrazione e orgasmo. Perciò CLIF farebbe bene a seguire il consiglio della dottoressa Gunter e accettare il modo in cui il corpo di sua moglie funziona adesso, anziché sprecare tempo a piangere su come il suo corpo e il suo rapporto fra penetrazione e orgasmo funzionavano prima.
(Traduzione di Matteo Colombo)
Questa rubrica è stata pubblicata su The Stranger.
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