27 novembre 2016 13:28

Le femmine dei primati tendono a vivere di più dei maschi. Questa tendenza è stata osservata tra i gorilla, gli scimpanzé, i lemuri sifaka e nelle popolazioni umane. Poiché la differenza dell’aspettativa di vita tra maschi e femmine è simile tra varie specie di primati, potrebbe avere radici evolutive profonde.

Fernando Colchero e colleghi hanno paragonato la durata della vita tra alcune scimmie. Hanno anche esaminato i dati storici relativi a popolazioni umane in condizioni estremamente variabili, come gli schiavi liberati in Liberia nel periodo 1820−1843, gli svedesi nel 1751−1759, gli svedesi nel 2000−2009, i giapponesi nel 2012.

Hanno poi studiato l’uguaglianza, o la diseguaglianza, della durata della vita tra le persone. Sono emerse tre tendenze. Prima di tutto, quanto più la durata della vita si allunga, tanto più le persone tendono a vivere lo stesso numero di anni, cioè a morire alla stessa età. Inoltre, c’è meno differenza tra la durata della vita delle popolazioni del periodo preindustriale e quella delle scimmie, che tra la durata della vita delle popolazioni post rivoluzione industriale e quella delle popolazioni precedenti. Infine, malgrado tutti i progressi, gli uomini continuano a vivere meno delle donne.

Lo studio, pubblicato Proceedings of the National Academy of Sciences, potrebbe essere utile per capire alcuni andamenti demografici e l’eventuale legame con i fattori biologici.

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