02 aprile 2017 14:46

L’inquinamento atmosferico non dovrebbe essere visto come un problema solo locale. Uno studio, pubblicato sulla rivista Nature, ha cercato di capire l’impatto dello smog a livello internazionale. I ricercatori sono così arrivati alla conclusione che in molti casi le vittime si trovano in paesi diversi da quelli che hanno prodotto l’inquinamento. Qiang Zhang, dell’università Tsinghua di Pechino, e colleghi hanno utilizzato un archivio di dati relativo al 2007. Hanno scelto per la loro analisi il particolato del tipo pm 2,5, un tipo di inquinante dell’aria composto da particelle molto piccole. Studi precedenti hanno stabilito che il 90 per cento delle morti dovute all’inquinamento atmosferico è dovuto proprio a questa frazione.

Secondo gli autori, nel 2007 le morti premature dovute al pm2,5 sono state 3,4 milioni in tutto il mondo. Di queste, 2,5 milioni sono dovute ad attività produttive di tipo energetico, industriale e agricolo, al settore residenziale e dei trasporti locali. Le altre sono invece dovute agli incendi, al trasporto aereo e navale e ad altre fonti di inquinamento. I ricercatori hanno sviluppato la loro analisi relativamente ai decessi del primo gruppo. Rispetto ai 2,52 milioni di morti premature, il 12 per cento, oltre 400mila decessi, è stato dovuto a inquinanti emessi in una regione diversa da quella della persona colpita. Per esempio, l’inquinamento atmosferico prodotto in Cina ha provocato circa 31mila morti premature in Giappone, Corea del Sud e altri paesi dell’Asia orientale, quello prodotto in Europa occidentale ha provocato circa 47mila morti premature in Europa orientale, mentre quello prodotto negli Stati Uniti ha provocato circa duemila decessi in Europa occidentale. Il 22 per cento delle morti premature, circa 762mila, è dovuta alla produzione di beni successivamente esportati, principalmente sui mercati europei e degli Stati Uniti.

Riguardo alla Cina, il pm 2,5 prodotto in Cina nel 2007 ha provocato 64.800 decessi prematuri in altri paesi, mentre circa 109mila decessi avvenuti nel paese asiatico sono stati dovuti alla produzione di beni destinati all’esportazione.

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