In giro per i musei del mondo

Mostre e appuntamenti da non perdere.

Opere da bruciare

Ogni anno una città dell’arte viene creata e bruciata nel deserto del Sudafrica durante AfrikaBurn. Leggi

Una triennale su undici fusi orari

Era una vecchia tradizione sovietica: nessuna mostra d’arte a Mosca poteva dirsi completa se non c’era almeno un’opera da ogni regione. Leggi

L’arte come appropriazione

Appropriazione indebita, prestito o licenza di manipolazione creativa? Per secoli gli artisti hanno preso idee e ispirazione da altri colleghi o culture. In ambito commerciale il confine tra plagio e creatività è sottile, fonte di continui contenziosi tra marchi, prodotti e aziende. Richard Prince, il principe dell’appropriazione, è al centro delle polemiche dal 1970. Leggi

Trame femminili

Il rapporto tra le donne e l’arte della tessitura è lungo e complesso. Da una parte c’è la triste storia delle mansioni femminili che relegava questa attività tra i lavori considerati umili come la maglia, il cucito, l’uncinetto e il ricamo. Dall’altra diverse generazioni di artiste (e artisti) hanno riscattato i lavori tessili dandogli la dignità di arte. Leggi

Questa mucca è una macchina

Farm animals è una griglia didattica che illustra quindici diverse razze bovine. I nomi stampati sotto ogni esemplare, però, sono di marchi automobilistici: Maserati, Chevrolet, Cadillac. Questo è lo spirito laconico del poeta e artista concettuale belga Marcel Broodthaers. E poi il Walled off Hotel di Banksy e Michelangelo & Sebastiano. Leggi

Scultura vivente

A vent’anni Mari Katayama ha cominciato a esporre soprattutto in Giappone, attirando l’attenzione di critici e collezionisti statunitensi ed europei. Lei non avrebbe mai immaginato di diventare un’artista. Le sue opere sono ora in mostra al Museum of modern art di Gunma. E poi, gli specchi di Yayoi Kusama e le bambole di Michel Nedjar. Leggi

Un rave tridimensionale

L’immagine di due ragazzi magri e mezzi nudi seduti sul ramo di un albero ha definito una generazione. Lutz and Alex sitting in the trees di Wolfgang Tillmans è l’evocazione perfetta della controcultura dei rave nei primi anni novanta. È riconoscibile anche per chi non ha una profonda conoscenza dell’arte contemporanea. Alla Tate modern una mostra esplora le più recenti sperimentazioni di Tillmans. Leggi

Noi siamo i robot

Sessanta teste con grandi occhi penetranti ci fissano con feroce intensità. Sembrano sfidarci, determinate a superare le nostre potenzialità. Tra le righe di questa mostra sembra emergere ripetutamente l’ipotesi di come sarebbe un mondo dominato da robot. Leggi

Uova d’artista

A Parigi il Palais de Tokyo ospita una serie di mostre intitolata En toutes choses (in ogni cosa) per l’intera stagione espositiva. Sette artisti che si sono messi alla prova con sculture abitabili si alternano nelle sale del museo da febbraio a maggio. Dal 29 marzo al 26 aprile sarà il turno di Abraham Poincheval che, dopo aver abitato una pelle d’orso, ha deciso di covare dieci uova di gallina. Leggi

Il discount dell’arte contemporanea

Gabriel Orozco ha trasformato la galleria Kurimanzutto di Città del Messico in un negozio della Oxxo, la catena locale di negozi a basso costo, con registratori di cassa, commessi, distributore di bibite, caramelle, preservativi e carta igienica. E poi, una mostra sulla plastica a Londra e sui giovani artisti cinesi a New York. Leggi

La riscoperta di Marisa Merz

Marisa Merz, l’unica donna tra gli esponenti dell’arte povera, e la meno conosciuta, è stata spesso identificata più come moglie di Mario Merz che come artista con una sua voce. Dopo più di mezzo secolo di scarsa attenzione critica, il Met Breuer la fa emergere come l’artista più vivace di un movimento spesso segnato da pretese intellettuali e poetiche, i cui temi astratti, che si appellavano alla natura e alla metafisica, avevano (e hanno tuttora) poca presa sulla sensibilità statunitense. Leggi

Da che pulpito

Un ciuffo gigante di panna montata con un drone al posto della ciliegina, una scultura di barattoli riciclati e un set di “vestiti vecchi dell’imperatore” sono tra i finalisti del premio Fourth plinth di Trafalgar Square. E poi, le mutande dell’artista femminista Coralina Meyer e la street art in un ex ufficio postale di Parigi. Leggi

Carne viva su macchine morte

C’è un forte odore di detersivo nelle sale della mostra di Roger Hiorns. A prima vista sembra strano, considerando la quantità di forme antropomorfe, corpi vecchi e decadenti appesi a tubature. Carburatori, taniche di plastica, parti di motore ricordano una testa o una colonna vertebrale. Sembrano mutilati, maschere antigas attaccate a corpi emaciati, organi malati e gonfi. Sono la morte stessa. Leggi

Inquietanti bambole intelligenti

Due anni fa Figura femminile, l’opera dell’artista americano Jordan Wolfson presentata alla David Zwirner gallery di Londra, ha fatto scalpore. Si tratta di una donna robot che balla davanti a uno specchio. A febbraio l’opera farà parte del secondo capitolo della rassegna che lo Stadelijk museum dedicò a Jordan Wolfson. Leggi

Una biennale fai da te

Una forte sensibilità letteraria attraversa la terza edizione della biennale di Kochi-Muziris, la prima biennale d’arte contemporanea in India. E poi il walhalla secondo Anselm Kiefer e una mostra sulla traduzione. Leggi

Un facile brivido sadomaso nell’arte di Monica Bonvicini

Un vetro di Murano fissato con delle cinghie brilla sotto una luce fluorescente in un parco tematico tra catene e pelle nera, un cappio penzolante e un’imbracatura appesa al soffitto. Il posto ha tutta l’aria di uno di quei club sadomaso che ispirano il lavoro di Monica Bonvicini dal 1990, insieme a cantieri, ferramenta e strumenti del potere. Leggi

Tempo di bilanci per Cattelan

Not afraid of love non è semplicemente una retrospettiva elegante e pulita di un artista che in venticinque anni si è guadagnato il titolo di star dell’arte contemporanea, è anche la sintesi di una carriera molto discussa. Leggi

Volevo essere Sid Vicious

Gavin Turk è diventato famoso nel 1997 con il fenomeno della Young british art, nell’era segnata da Sensation, la mostra-rivelazione voluta da Charles Saatchi alla Royal academy. Si presentò al pubblico con una statua di cera a grandezza naturale del bassista dei Sex Pistols, Sid Vicious, travestito da pistolero. Leggi

Il postmodernismo di Picabia

Al Moma di New York un’elegante retrospettiva dedicata all’artista Francis Picabia, intitolata “Le nostre teste sono tonde così i nostri pensieri possono cambiare direzione”, sottolinea come questo artista antiaccademico abbia adottato in anticipo quasi tutti i criteri del postmodernismo. E poi le esposizione di Doris Salcedo e di Liu Bolin. Leggi

Sollevazioni popolari e creatività

La mostra Soulèvements allestita a Parigi dal filosofo e storico dell’arte Georges Didi-Hubeerman in tre anni di ricerche, si basa sui movimenti popolari nel corso dei secoli. E poi il museo mobile del Ghana e il Kenpoku art festival in Giappone. Leggi

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