Taiwan impone restrizioni ai viaggiatori provenienti dalla Cina (Sam Yeh, Afp)

Un attivista cinese, Chen Siming, ha chiesto alle autorità di Taiwan di non deportarlo dopo essere atterrato il 22 settembre all’aeroporto internazionale Taoyuan. L’attivista ha detto di voler chiedere asilo politico negli Stati Uniti o in Canada.

Il governo di Taiwan impone restrizioni ai viaggiatori provenienti dalla Cina, che considera l’isola una sua provincia ribelle.

Chen ha scritto su X, l’ex Twitter, di essere fuggito dalla Cina tre mesi fa “perché i metodi usati dalle autorità per mantenere l’ordine stanno diventando sempre più brutali”.

“Sono qui a Taiwan per sfuggire alla repressione in Cina”, ha dichiarato in un video pubblicato alle 7.15 del mattino. “Vorrei ottenere asilo politico negli Stati Uniti o in Canada. Ma non potrò farlo se Taiwan mi deporterà in Cina”.

Chen ha affermato che le autorità cinesi lo hanno già arrestato in passato, gli hanno confiscato il telefono e hanno condotto una valutazione psichiatrica.

“Non ne potevo più, e così il 22 luglio ho lasciato il paese”, ha scritto Chen su X. “Il 22 settembre sono finalmente arrivato a Taiwan, l’isola della libertà”.

L’Afp non ha ancora verificato il racconto di Chen.

Nel 2019 l’attivista, che viveva nella provincia meridionale dell’Hunan, si è impegnato a fondo per sostenere le manifestazioni per la democrazia a Hong Kong.

Secondo Radio Free Asia, dopo aver lasciato la Cina Chen ha raggiunto prima il Laos e poi la Thailandia.

Temendo che le autorità tailandesi potessero deportarlo in Cina, ha comprato un biglietto di ritorno per la Cina con scalo a Taiwan.

Il consiglio taiwanese che si occupa delle relazioni con la Cina ha dichiarato di essersi attivato per valutare il caso.

Nel 2019 due dissidenti cinesi hanno trascorso più di quattro mesi all’aeroporto di Taiwan dopo essere fuggiti dalla Cina.

I funzionari dell’immigrazione non li facevano entrare nel paese perché non avevano un visto valido, ma il governo taiwanese non voleva deportarli.

Dopo 125 giorni hanno ottenuto un’autorizzazione temporanea che gli ha permesso di lasciare l’aeroporto. Qualche tempo dopo sono partiti per il Canada, dove hanno ottenuto lo status di rifugiati.