Il presidente russo Vladimir Putin. (Parker Song, Pool)

Il presidente russo Vladimir Putin è arrivato il 17 ottobre a Pechino, dove incontrerà il suo collega e alleato Xi Jinping in occasione di un forum multilaterale che arriva in un momento in cui l’attenzione del mondo è concentrata sul conflitto tra Israele e Hamas.

Fino al 18 ottobre la Cina ospiterà i rappresentanti di circa 130 paesi per un forum sulla “nuova via della seta” (nota come Belt and road initiative).

Si tratta della seconda visita all’estero di Putin dopo l’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022, che ha contribuito a isolare la Russia. Inoltre, a marzo la Corte penale internazionale (Cpi), di cui la Cina non fa parte, aveva emesso un mandato di arresto nei confronti di Putin per la “deportazione dei bambini ucraini”. Pochi giorni fa Putin aveva invece raggiunto il Kirghizistan.

Il 17 ottobre Putin ha incontrato a Pechino il primo ministro ungherese Viktor Orbán, che ha mantenuto buoni rapporti con Mosca nonostante la guerra in Ucraina. Putin si è detto felice di poter contare sull’Ungheria come interlocutore in Europa.

Il 18 ottobre Putin incontrerà invece Xi Jinping “per discutere in modo amichevole e franco dei progetti di cooperazione bilaterale e della situazione internazionale”, ha affermato il Cremlino.

Dopo l’attacco senza precedenti di Hamas in territorio israeliano, avvenuto il 7 ottobre, la maggior parte dei paesi occidentali, a differenza di Mosca e Pechino, si è schierata con Israele, cercando però di limitare la reazione israeliana nella Striscia di Gaza.

Washington ha chiesto a Pechino di usare la sua “influenza” in Medio Oriente per evitare un allargamento del conflitto.

A marzo la Cina aveva avuto un importante ruolo di mediatrice in uno storico accordo che ha sancito la ripresa delle relazioni diplomatiche tra l’Arabia Saudita e l’Iran, sostenitore di Hamas.

Questa settimana è prevista una visita in Medio Oriente dell’inviato cinese Zhai Jun. Secondo l’emittente televisiva statale Cctv, cercherà di ottenere un cessate il fuoco e dei negoziati di pace.

La Russia ha chiesto un “cessate il fuoco immediato” e la nascita di uno stato palestinese.

“Pechino ha in mano tutte le carte”

Sottoposta alle sanzioni occidentali per l’invasione dell’Ucraina, Mosca sta cercando di rafforzare i già ottimi rapporti con la Cina.

Riguardo al conflitto in Ucraina, Pechino si è limitata a chiedere il rispetto dell’integrità territoriale di tutti i paesi del mondo, senza però mai condannare pubblicamente Mosca.

Il forum sulla “nuova via della seta” offre quindi l’occasione a Putin e Xi di rafforzare i legami tra i due paesi, anche se non sono previsti annunci importanti.

“La Russia è consapevole che la Cina non vuole pubblicizzare troppo la loro alleanza”, ha dichiarato all’Afp Alexander Gabuev, direttore del gruppo di esperti Carnegie Russia Eurasia center. “Pechino ha in mano tutte le carte”.

A marzo Putin aveva ricevuto Xi a Mosca per rafforzare la cooperazione economica e militare in funzione antiamericana.

Il rapporto personale tra i due presidenti, che si definiscono “amici”, ha favorito questo riavvicinamento.