Adem Altan, Afp

Due alti tribunali turchi, la corte suprema d’appello e la corte costituzionale, si sono scontrati l’8 novembre sulla sorte di Can Atalay, un politico d’opposizione incarcerato.

La corte suprema d’appello ha annunciato l’8 novembre di aver presentato un ricorso contro i giudici della corte costituzionale, accusati di aver ordinato la scarcerazione di Atalay, condannato a diciotto anni di prigione nel 2022.

Atalay, un avvocato di 47 anni, era uno dei sette imputati di un processo controverso in cui è stato condannato all’ergastolo l’imprenditore e filantropo Osman Kavala.

Kavala è stato riconosciuto colpevole di aver cercato di rovesciare l’ordine costituzionale finanziando le manifestazioni di protesta del 2013 contro il governo guidato dall’attuale presidente Recep Tayyip Erdoğan.

Atalay guidava il team di avvocati che difendeva le persone coinvolte nelle proteste.

Sia Kavala sia Atalay hanno definito le accuse contro di loro politicamente motivate.

Immunità parlamentare

La commissione elettorale ha poi autorizzato Atalay a candidarsi nelle elezioni legislative di maggio, nonostante fosse detenuto, come rappresentante della provincia meridionale di Hatay per il Partito dei lavoratori (sinistra).

Atalay è stato eletto e a quel punto ha chiesto alla corte suprema di essere scarcerato in quanto godeva dell’immunità parlamentare.

La corte ha respinto il ricorso di Atalay a luglio.

Il mese scorso la corte costituzionale ha però stabilito che la corte suprema aveva violato i diritti di Atalay, ordinando la sua scarcerazione.

Lo sviluppo più recente è la decisione della corte suprema d’appello d’intraprendere un’azione legale contro i giudici della corte costituzionale, accusati di “aver oltrepassato le loro prerogative”.

L’ondata di proteste del 2013 ha rappresentato la prima vera sfida al regime di Erdoğan.

Il movimento, nato in risposta alla decisione di abbattere gli alberi del parco Gedi a Istanbul, si è rapidamente esteso a tutto il paese.

Il governo ha reagito reprimendolo e perseguendo i suoi leader.