Il primo ministro uscente Mateusz Morawiecki. (Wojtek Radwanski, Afp)

Le forze filoeuropee polacche hanno ottenuto una prima vittoria il 13 novembre, eleggendo un loro candidato alla carica di presidente del Sejm, la camera bassa del parlamento, dopo le elezioni legislative di ottobre.

Due schieramenti contrapposti – la formazione nazionalista e populista Diritto e giustizia (Pis, al potere) e l’alleanza filoeuropea guidata dall’ex presidente del consiglio europeo Donald Tusk – rivendicano la vittoria nelle elezioni e aspirano a formare il governo.

Il Pis ha ottenuto la maggioranza relativa dei seggi in parlamento, ma non ha i numeri per governare, a differenza delle forze filoeuropee.

Il 13 novembre lo schieramento filoeuropeo ha eletto Szymon Hołownia presidente del Sejm.

Leader della formazione cristianodemocratica e ambientalista Polonia 2050, ha sconfitto la candidata del Pis, Elżbieta Witek, con 265 voti contro 193, su un totale di 460 deputati.

“La votazione dimostra che c’è una maggioranza pronta a governare”, ha affermato Hołownia, 47 anni.

In base alla costituzione polacca, quella di presidente del Sejm è la seconda carica dello stato dopo il presidente, che sostituisce in caso di morte o impedimento.

Anche al senato le forze europeiste hanno eletto presidente la loro candidata, Małgorzata Kidawa-Błońska, della formazione centrista Piattaforma civica (Po).

Diritto all’aborto

In mattinata, in un discorso tenuto in occasione della seduta inaugurale del Sejm, il presidente polacco Andrzej Duda, sostenuto dal Pis, si è detto “pronto a collaborare con i nuovi deputati”.

Ma nei giorni scorsi aveva affidato l’incarico di formare un governo al primo ministro uscente Mateusz Morawiecki, del Pis, nonostante fosse già evidente che il suo partito non aveva i numeri per formare una maggioranza di governo.

Il Pis dispone di 194 seggi sui 460 del Sejm, contro i 248 dei tre gruppi filoeuropei: Coalizione civica (centrista, comprende Po), guidata da Tusk, Terza via (comprende Polonia 2050) e Sinistra.

Il Pis continua ad affermare che formerà un governo entro il termine costituzionale di quattordici giorni, per poi sottoporlo a un voto di fiducia entro i successivi quattordici giorni.

“Il tentativo del Pis è grottesco e destinato al fallimento”, ha dichiarato Stanisław Mocek, sociologo e presidente dell’università Collegium Civitas di Varsavia. “L’unico obiettivo è prendere tempo per approvare alcuni provvedimenti, procedere ad alcune nomine e cercare di garantirsi un atterraggio morbido”.

I leader dei tre gruppi filoeuropei hanno firmato il 10 novembre un accordo formale di coalizione, che prevede la nomina di Tusk a primo ministro.

“Dobbiamo costruire una Polonia tollerante, aperta, responsabile e basata sullo stato di diritto, che ritrovi il suo posto nell’Unione europea”, ha affermato uno dei due leader del gruppo Sinistra, Włodzimierz Czarzasty.

Il programma di coalizione prevede misure per l’economia e per l’ambiente, il ritorno a buoni rapporti con l’Unione europea, la separazione tra stato e chiesa, e il diritto all’aborto.