Il senatore Hussein Bourgi, promotore del progetto di legge. (Sylvain Thomas, Afp)

Migliaia di persone sono state condannate per omosessualità in Francia fino al 1982. Ora un progetto di legge, che sarà discusso il 22 novembre al senato, punta a riabilitarle e a riconoscere le responsabilità dello stato.

“Si tratta di una legge simbolica, il cui obiettivo è rimediare a un errore commesso in passato”, ha dichiarato all’Afp Hussein Bourgi, il senatore socialista promotore della legge.

Secondo Bourgi, la Francia deve riconoscere la discriminazione degli omosessuali avvenuta tra il 1942 e il 1982, e basata su due articoli del codice penale: il primo stabiliva una specifica età di consenso per i rapporti omosessuali e il secondo insapriva le pene per atti osceni in luogo pubblico commessi da persone dello stesso sesso.

“Questi articoli hanno avuto ripercussioni molto più gravi di quanto si possa immaginare”, ha dichiarato Bourgi. “Hanno schiacciato tante persone, alcune delle quali hanno perso il lavoro o hanno dovuto lasciare la loro città”.

Il progetto di legge prevede anche una commissione indipendente per risarcire le persone condannate con un massimo di diecimila euro.

Antoine Idier, sociologo e storico specializzato nell’omosessualità, considera la proposta di legge “giusta ma limitata”: “Si concentra su due articoli, ma i giudici hanno usato un arsenale penale molto più ampio per punire l’omosessualità. Molte persone, per esempio, sono state condannate per “attentato alla moralità pubblica”.

“L’omofobia di Stato giusitificava la caccia agli omosessuali ovunque”, ha dichiarato all’Afp Michel Chomarat, 74 anni, arrestato nel maggio 1977 a Parigi, insieme ad altri otto uomini, durante un raid della polizia nel gay bar Le Manhattan.

“Era un locale privato con filtro all’ingresso, ma la polizia fece irruzione e ci portò via in manette, accusandoci di atti osceni in luogo pubblico”, ha aggiunto Chomarat. “È un peccato che il progetto di legge arrivi così tardi, quando molte delle persone condannate sono morte”.

Germania e Austria

In un articolo pubblicato a giugno sulla rivista Têtu, attivisti, sindacalisti e politici hanno chiesto alla Francia di riabilitare le migliaia di vittime della repressione contro le persone omosessuali.

Secondo Joël Deumier, copresidente di Sos homophobie, è fondamentale che lo stato riconosca i suoi errori: “Se l’omofobia esiste ancora è anche perché leggi e regolamenti hanno legittimato le discriminazioni in passato”.

Altri paesi europei hanno già affrontato la questione.

Nel 2017 la Germania ha riabilitato e risarcito circa 50mila uomini condannati per omosessualità sulla base di una legge di epoca nazista rimasta in vigore a lungo dopo la fine della seconda guerra mondiale. In Austria un dispositivo simile dovrebbe entrare in vigore nel febbraio 2024.

Tuttavia, molte persone condannate in Francia potrebbero decidere di non farsi avanti, ha dichiarato all’Afp Régis Schlagdenhauffen, docente presso l’École des hautes études en sciences sociales (Ehess): “Oltre al fatto che ricostruire i fascicoli giudiziari non è facile, si tratta di riportare a galla un passato doloroso”.

Non esistono dati affidabili sulle condanne per omosessualità in Francia.

Secondo Schlagdenhauffen, che con i suoi studenti sta effettuando ricerche negli archivi dei tribunali di Parigi, tra il 1942 e il 1982 sono state pronunciate almeno diecimila condanne sulla base dell’articolo del codice penale che stabiliva una specifica età di consenso per i rapporti omosessuali.