Nove deputati hanno lasciato il partito di sinistra Syriza, il 23 novembre. Il principale partito di opposizione greco è coinvolto in gravi difficoltà, dopo l’elezione a sorpresa di un ex funzionario della Goldman Sachs alla guida del partito.

Tra i deputati che hanno annunciato che lasceranno il partito ci sono diversi ex ministri tra cui Effie Achtsioglou, ex ministra del lavoro e avversaria del nuovo leader del partito, Stefanos Kasselakis. In un comunicato, i sostenitori hanno accusato Kasselakis di avere un atteggiamento “antidemocratico”, che ha “distrutto” il partito alla guida del primo governo di sinistra del paese dal 2015 al 2019.

Quest’uomo d’affari di 35 anni è accusato dai dirigenti del partito di negoziare uno spostamento verso il centrodestra dell’ex partito della sinistra radicale, guidato per quindici anni da Alexis Tsipras del movimento giovanile comunista.

Dopo la fuoriuscita dei deputati dal partito, Syriza rimane con solo 36 deputati in un parlamento di trecento seggi, appena quattro in più del partito socialista Pasok, che è al secondo posto. E si sta indebolendo nei sondaggi, che recentemente lo davano dietro al Pasok.

L’ex ministro delle finanze Euclid Tsakalotos, artefice all’interno del governo di Alexis Tsipras della ripresa finanziaria dettata al paese dall’Unione europea, e un altro deputato hanno dato il via alle defezioni il 12 novembre, seguiti da un gruppo di altri quarantaquattro dirigenti di Syriza.

Il capitale “è uno strumento di prosperità”

In un comunicato stampa, i sostenitori hanno accusato Kasselakis di “trumpismo” e di repressione delle voci critiche, accusandolo anche di populismo. Questa settimana se ne sono andati decine di attivisti dal partito.

Se unissero le forze, gli undici deputati che hanno lasciato Syriza sarebbero in numero sufficiente per formare un gruppo separato in parlamento. Stefanos Kasselakis, sconosciuto sulla scena politica internazionale fino a pochi mesi fa, è stato eletto di sorpresa a settembre alla guida del partito sconfitto alle ultime elezioni legislative, un duro colpo che ha spinto Alexis Tsipras a gettare la spugna a fine giugno.

Le dichiarazioni di Kasselakis hanno suscitato indignazione nelle file di un partito il cui elettorato resta molto ancorato alla sinistra. Parlando davanti agli industriali greci, il nuovo leader ha assicurato che Syriza non “demonizzerà” più il capitale privato. Il capitale “è uno strumento di prosperità”, ha detto il nuovo leader del partito.