Pechino, Cina, 17 gennaio 2024. (Pedro Pardo, Afp)

La popolazione cinese è diminuita nel 2023 per il secondo anno consecutivo, ha annunciato il 17 gennaio l’istituto di statistica cinese, a causa di un declino del tasso di natalità dovuto soprattutto al costo dell’istruzione e a cambiamenti sociali.

Nel 2022 la Cina aveva registrato il primo calo demografico in sei decenni. Nel 2023 aveva invece perso il titolo di paese più popoloso del mondo a favore dell’India, secondo le Nazioni Unite.

La crisi demografica ha varie cause, tra cui l’alto costo dell’istruzione, la mancanza di fiducia nel futuro e il minor attaccamento all’istituto del matrimonio, un prerequisito per avere figli in Cina.

“Preferisco avere un animale domestico”, affermano molti giovani cinesi, riluttanti ad avere figli soprattutto per motivi economici.

Secondo i dati ufficiali pubblicati il 17 gennaio, il calo demografico ha subìto un’accelerazione nel 2023. In un anno il gigante asiatico ha perso più di due milioni di abitanti su una popolazione di poco più di 1,4 miliardi.

Consapevole del problema da anni, il governo ha allentato la sua tradizionale politica di limitazione delle nascite, permettendo a tutte le coppie di avere tre figli e offrendo maggiori aiuti pubblici, che però sono ancora insufficienti.

Finora non è riuscito a invertire la tendenza. Il numero dei lavoratori continua a diminuire, mentre aumenta quello dei pensionati, con conseguenze negative per il bilancio pubblico.

In Cina la nascita di un figlio arriva dopo che le coppie hanno già affrontato spese considerevoli per l’acquisto di un appartamento e per il matrimonio.

485mila yuan

Le spese per l’istruzione sono molto alte, soprattutto se si aggiungono quelle per i corsi privati che aiutano a trovare lavoro in un mercato molto competitivo.

Nel 2019 il costo medio dell’istruzione di un bambino in Cina dalla nascita fino ai diciott’anni era di 485mila yuan (circa 62mila euro), secondo l’istituto YuWa population research di Pechino.

La cifra supera di quasi sette volte il pil pro capite, un divario maggiore rispetto a quello degli Stati Uniti (4,11) e dell’Australia (2,08).

“I giovani di oggi hanno un rapporto molto diverso con la genitorialità”, ha dichiarato all’Afp il demografo cinese He Yafu.

“Niente matrimonio, niente figli” è diventato uno slogan molto popolare su internet.

“Siamo davvero disposte a fare così tanti sacrifici solo per il piacere di sentirci chiamare ‘mamma’?”, ha chiesto di recente un’utente del social network Douban.