Dani Alves in tribunale a Barcellona, il 5 febbraio 2024. (Alberto Estevez, Reuters/Contrasto)

Il calciatore brasiliano Dani Alves, ex stella del Barcellona, è stato condannato il 22 febbraio da un tribunale del capoluogo catalano a quattro anni e mezzo di prigione per aver stuprato una giovane donna in una discoteca nel dicembre 2022.

“La vittima non era consenziente e ci sono elementi che permettono di considerare dimostrato lo stupro”, si legge nella sentenza del tribunale.

L’accusa aveva chiesto una condanna a nove anni di prigione.

Alves, che è detenuto da più di un anno e potrà fare ricorso in appello, è stato anche condannato a pagare 150mila euro di risarcimento, a cinque anni di libertà vigilata una volta scontata la pena e a stare lontano dalla vittima per nove anni e mezzo.

“Il tribunale considera provato il fatto che l’imputato abbia afferrato bruscamente la denunciante, l’abbia gettata in terra e l’abbia stuprata, nonostante lei gli avesse detto chiaramente di non volere un rapporto sessuale”, ha aggiunto il tribunale, che ha convocato Alves alle 10 per informarlo della sentenza.

“Momenti di terrore”

Alves, 40 anni, era stato arrestato con l’accusa di aver violentato la donna nella toilette di una saletta riservata della discoteca Sutton a Barcellona, nella notte tra il 30 e il 31 dicembre 2022.

Secondo l’accusa, il calciatore, che all’epoca si trovava a Barcellona dopo aver partecipato ai Mondiali in Qatar, era nella discoteca con un amico.

Dopo aver offerto champagne alla denunciante e a una cugina e a un’amica di lei, l’aveva invitata in una saletta adiacente.

A quel punto, secondo l’accusa, ha assunto un “atteggiamento violento” nei confronti della denunciante, che “ha vissuto momenti di terrore”. La versione è stata confermata dalla cugina e dall’amica.

La bugia di Alves

La vittima, che secondo l’accusa soffre di disturbo post-traumatico da stress, aveva testimoniato al processo a porte chiuse, per proteggere la sua identità, e dietro un paravento per evitare qualsiasi contatto visivo con Alves.

Alves aveva invece negato qualunque forma di violenza e affermato che il rapporto sessuale era stato consensuale.

In precedenza, nel gennaio 2023, aveva affermato in un video di non aver mai incontrato la denunciante. In seguito aveva giustificato la bugia spiegando di voler proteggere il suo matrimonio.

Alves ha vissuto il periodo più importante della sua carriera al Barcellona, tra il 2008 e il 2016, vincendo ventitré trofei.

Ha giocato anche nel Siviglia, nella Juventus e nel Paris Saint-Germain. Al momento dell’arresto militava nei Pumas, un club messicano, che poco dopo l’ha licenziato.