Il pilota russo Maksim Kuzminov, che nell’agosto 2023 si era rifugiato in Ucraina. (Handout, Ukraine's Gur Military Intelligence Agency)

I servizi di sicurezza spagnoli attribuiscono a Mosca la responsabilità dell’omicidio in Spagna del disertore russo Maksim Kuzminov, che nel 2023 si era rifugiato in Ucraina, ha affermato il 22 febbraio il quotidiano El País.

“I servizi di sicurezza spagnoli non hanno dubbi sul fatto che sia stato il Cremlino a pianificare questo crimine senza precedenti commesso in Spagna”, ha scritto il quotidiano.

L’unico dubbio, secondo El País, è se l’omicidio sia stato pianificato dal Servizio informazioni estero (Svr), dal Servizio federale per la sicurezza della Federazione Russa (Fsb) o dalla Direzione generale per le informazioni militari (Gru).

Le fonti dei servizi di sicurezza spagnoli intervistate hanno tuttavia sottolineato che sarebbe molto difficile dimostrare il coinvolgimento della Russia in tribunale, anche perché i membri del commando hanno già lasciato la Spagna.

Fonti diplomatiche citate dal quotidiano hanno definito l’episodio “molto grave” e affermato che Madrid risponderà “con la massima fermezza”.

La morte del pilota russo è stata confermata dal Gur, l’intelligence militare ucraina.

Contrario all’invasione russa

Citando fonti vicine alle indagini, i mezzi d’informazione spagnoli hanno affermato che il corpo di Kuzminov, ucciso a colpi di arma da fuoco, è stato trovato il 13 febbraio in una località balneare nel sudest della Spagna.

Tuttavia, il governo spagnolo e la Guardia civil, responsabile delle indagini, non hanno ancora confermato la notizia.

Nell’agosto 2023 Kuzminov era atterrato in Ucraina con un elicottero Mil Mi-8 dell’esercito russo, sostenendo di essere contrario all’invasione russa.

Secondo El País, Kuzminov è stato ucciso con sei colpi di pistola il 13 febbraio a Villajoyosa, nella Comunità Valenciana. Gli autori dell’omicidio sono poi passati sul suo corpo con un’automobile, che è stata trovata bruciata poco lontano.

“Questo traditore e criminale era già cadavere quando ha deciso di disertare”, aveva commentato il 20 febbraio Sergej Naryškin, direttore dell’Svr, citato dall’agenzia di stampa russa Itar-Tass.