Il presidente statunitense Joe Biden. (Andrew Caballero-Reynolds, Afp)

Il presidente statunitense Joe Biden ha definito il 22 febbraio “vergognosa e inaccettabile” una sentenza della corte suprema dello stato conservatore dell’Alabama che equipara gli embrioni congelati ai bambini.

“I giudici hanno messo a rischio l’accesso ad alcuni trattamenti contro l’infertilità”, ha affermato Biden in un comunicato. “Il loro rifiuto di riconoscere la capacità delle donne di prendere decisioni per se stesse e per le loro famiglie è vergognosa e inaccettabile”.

La sentenza, emessa la settimana scorsa, ha spinto due centri che praticano la fecondazione assistita a sospendere le attività per evitare problemi legali, mentre un terzo potrebbe seguirne l’esempio.

La sentenza è la conseguenza di un ricorso presentato contro una clinica specializzata in trattamenti contro l’infertilità, basato su una legge statale del 1872 sulla morte ingiusta di un minore.

La causa era stata intentata da tre coppie i cui embrioni congelati erano stati distrutti da un paziente, che li aveva fatti cadere accidentalmente.

Un tribunale di grado inferiore aveva stabilito che gli embrioni congelati non potevano essere equiparati a persone o bambini, respingendo la richiesta di risarcimento per morte ingiusta.

Ma la corte suprema dell’Alabama, con sentenza approvata per sette voti a due e accompagnata da citazioni della Bibbia, ha stabilito che “la legge sulla morte ingiusta di un minore si applica a tutti i bambini, nati e non nati, senza limitazioni”.

“In questo stato la vita umana non ancora nata è sacra”, ha scritto il giudice Jay Mitchell, citando anche il divieto quasi totale di aborto.