Il primo ministro svedese Ulf Kristersson (a sinistra) con il suo collega ungherese Viktor Orbán a Budapest, il 23 febbraio 2024. (Attila Kisbenedek, Afp)

Il 26 febbraio il parlamento ungherese ha ratificato l’adesione della Svezia alla Nato. L’Ungheria era rimasta l’unico paese dell’alleanza atlantica a non aver ancora dato il via libera all’adesione di Stoccolma.

“È una giornata storica”, ha affermato il primo ministro svedese Ulf Kristersson sul social network X.

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha dichiarato che l’adesione della Svezia renderà l’alleanza “più forte”.

La Svezia, che aveva presentato richiesta d’adesione insieme alla Finlandia dopo l’invasione russa dell’Ucraina, diventerà il trentaduesimo paese della Nato, mettendo fine a più di duecento anni di non allineamento militare.

Il parlamento ungherese ha approvato l’adesione di Stoccolma con 188 voti a favore su un totale di 199 seggi.

Il processo di adesione della Svezia è stato lungo e tortuoso a causa delle resistenze della Turchia e dell’Ungheria.

Per ratificare l’adesione il primo ministro ungherese Viktor Orbán chiedeva “rispetto”, riferendosi alle frequenti critiche alle sue politiche autoritarie.

Il 23 febbraio, nel corso di una visita di Kristersson a Budapest, che ha suggellato l’intesa tra i due paesi, l’Ungheria ha annunciato l’acquisto di quattro caccia dalla Svezia.

“Lago della Nato”

Con l’adesione della Svezia, che segue quella della Finlandia, il mar Baltico è ormai circondato da paesi membri dell’alleanza atlantica, tanto che alcuni analisti lo definiscono un “lago della Nato”.

Oltre alla richiesta di adesione alla Nato, all’inizio di dicembre la Svezia aveva firmato un accordo che permette agli Stati Uniti di accedere a diciassette basi militari in territorio svedese.

A gennaio il comandante in capo delle forze armate svedesi, Micael Bydén, aveva chiesto ai cittadini di “prepararsi mentalmente alla possibilità di una guerra”.