Il presidente finlandese Alexander Stubb. (Emmi Korhonen, Lehtikuva)

La Finlandia è il paese più felice del mondo per il settimo anno consecutivo, secondo un rapporto promosso dalle Nazioni Unite e pubblicato il 20 marzo.

I paesi nordici sono in cima alla lista, con Danimarca, Islanda e Svezia che seguono la Finlandia. L’Italia è al quarantunesimo posto.

L’Afghanistan, in preda a una catastrofe umanitaria dopo il ritorno al potere dei taliban, è all’ultimo posto di una lista che comprende 143 paesi.

Per la prima volta da più di un decennio, gli Stati Uniti e la Germania non figurano tra i venti paesi più felici, posizionandosi rispettivamente al ventitreesimo e al ventiquattresimo posto.

Costa Rica e Kuwait sono invece entrati nella top-20, al dodicesimo e al tredicesimo posto.

Nessuno dei paesi più popolosi del mondo figura nella top-20.

“Tra i primi dieci solo i Paesi Bassi e l’Australia hanno più di quindici milioni di abitanti e tra i primi venti solo il Canada e il Regno Unito ne hanno più di trenta milioni”, si legge nel rapporto.

I maggiori cali dell’indice di felicità rispetto al periodo 2006-2010 si registrano in Afghanistan, Libano e Giordania, mentre Serbia, Bulgaria e Lettonia mostrano i maggiori aumenti.

Il Rapporto mondiale sulla felicità è un indice pubblicato ogni anno dal Sustainable development solutions network (Sdsn) delle Nazioni Unite.

Si basa sulla valutazione della felicità delle persone, oltre che su dati economici e sociali, e prende in considerazione sei fattori chiave: sostegno sociale, reddito, salute, libertà, generosità e livello di corruzione.

Equilibrio tra lavoro e vita privata

“La prossimità con la natura e un buon equilibrio tra lavoro e vita privata sono alla base della soddisfazione dei finlandesi”, ha dichiarato all’Afp Jennifer De Paola, una ricercatrice del settore presso l’università di Helsinki.

“Probabilmente in Finlandia c’è un approccio più sano al concetto di vita di successo rispetto, per esempio, agli Stati Uniti, dove l’accento è posto sull’arricchimento economico”, ha aggiunto.

Anche la fiducia nelle istituzioni, il basso livello di corruzione e il libero accesso all’assistenza sanitaria e all’istruzione sono fondamentali.