Luís Montenegro, leader dell’Alleanza democratica (Ad, centrodestra), Lisbona, 10 marzo 2024. (Miguel Riopa, Afp)

Luís Montenegro, leader dell’Alleanza democratica (Ad, centrodestra), è stato incaricato nella notte tra il 20 e il 21 marzo di formare un governo, che sarà di minoranza.

Montenegro, 51 anni, prenderà il posto del socialista António Costa, che si era dimesso nel novembre scorso dopo essere stato coinvolto in un’inchiesta per traffico di influenze.

Il governo dovrebbe essere presentato il 27 marzo e insediarsi il 2 aprile, ha affermato Montenegro dopo un incontro con il presidente conservatore Marcelo Rebelo de Sousa.

Secondo i risultati ufficiali delle elezioni anticipate del 10 marzo, l’Ad ha ottenuto la maggioranza relativa con il 28,8 per cento dei voti e 80 seggi su 230, contro il 28 per cento e i 78 seggi del Partito socialista.

Le elezioni sono state caratterizzate anche da una forte avanzata dell’estrema destra.

Il partito populista di estrema destra Chega (Basta), guidato da André Ventura, 41 anni, ha più che raddoppiato i consensi ottenendo il 18,1 per cento dei voti. La formazione antisistema fondata nel 2019 ha quadruplicato i seggi, passando da dodici a cinquanta.

Il 18 marzo Ventura, noto per le sue invettive contro la corruzione e l’immigrazione, si era detto pronto a un accordo con il centrodestra per formare una maggioranza stabile, senza necessariamente entrare nel governo, minacciando però una dura opposizione in caso di rifiuto.

Montenegro aveva però confermato di non essere disponibile a governare con il sostegno dell’estrema destra.

L’incognita della prossima legge di bilancio

Il nuovo leader socialista Pedro Nuno Santos ha riconosciuto la sconfitta e deciso di non ostacolare la formazione di un governo di minoranza, riservandosi però la possibilità di votare contro la prossima legge di bilancio. Si è però detto disponibile a votare un emendamento per aumentare gli stipendi di insegnanti, poliziotti e personale sanitario.

“Il nuovo governo dovrà negoziare ogni provvedimento, come tutti gli esecutivi di minoranza”, ha dichiarato all’Afp il politologo António Costa Pinto. “Ma non sarà necessariamente instabile perché nessun partito ha interesse a scatenare una crisi a breve termine”.