Lo chef ispanostatunitense José Andrés (al centro) al congresso a Washington, il 14 marzo 2024. (Chip Somodevilla, Getty Images North America)

Sette impiegati di un’ong statunitense che consegna aiuti alimentari agli abitanti della Striscia di Gaza, minacciata da una grave carestia, sono rimasti uccisi il 1 aprile in un bombardamento israeliano, ha affermato il 2 aprile l’ong, annunciando la sospensione delle attività.

“Confermiamo che sette membri del nostro team hanno perso la vita in un attacco condotto dall’esercito israeliano”, ha dichiarato in un comunicato l’ong World central kitchen (Wck).

“Le vittime erano originarie di vari paesi, tra cui Australia, Polonia e Regno Unito”, ha aggiunto l’ong, fondata dallo chef ispanostatunitense José Andrés.

L’ong ha poi annunciato “la sospensione delle attività nella regione”.

Gli Stati Uniti, che a quasi sei mesi dall’inizio della guerra stanno prendendo progressivamente le distanze dall’alleato israeliano, si sono detti “profondamente turbati”.

“Gli operatori umanitari devono essere protetti mentre assistono una popolazione che ha un disperato bisogno di aiuto”, ha affermato sul social network X Adrienne Watson, portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. “Invitiamo Israele ad aprire prontamente un’inchiesta sull’accaduto”.

In precedenza il ministero della salute di Hamas aveva riferito che i corpi di cinque vittime erano arrivati in un ospedale di Deir al Balah dopo che “un attacco aereo israeliano ha preso di mira un veicolo dell’ong statunitense World central kitchen”.

Il primo ministro australiano Anthony Albanese ha confermato che tra le vittime c’è una cittadina australiana, Zomi Frankcom. “Quanto accaduto è assolutamente inaccettabile”, ha dichiarato. “L’Australia esige che i responsabili della morte degli operatori umanitari siano chiamati a risponderne”.

L’esercito israeliano ha affermato che “è in corso un attento esame di questo tragico incidente”.

La Wck era impegnata nell’invio di aiuti via mare da Cipro grazie a un molo temporaneo costruito nella Striscia di Gaza. Un primo carico era stato consegnato a metà marzo.

Il 1 aprile il ministero della salute di Hamas ha affermato che “almeno settanta persone sono morte nelle ultime ventiquattr’ore in decine di bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza”.

“Le forze israeliane hanno ucciso più di duecento terroristi nel corso di un’operazione nell’ospedale Al Shifa”, ha affermato la sera del 1 aprile un portavoce dell’esercito israeliano.

Secondo Hamas, l’operazione israeliana all’interno e nei dintorni dell’ospedale ha causato almeno trecento vittime.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato il 1 aprile la messa al bando dell’emittente tv qatariota Al Jazeera, accusata di “attività terroristiche”.

Al Jazeera ha reagito denunciando “menzogne ridicole”.

Secondo le autorità di Hamas, l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza ha causato finora la morte di 32.845 persone. L’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre ha invece causato circa 1.160 vittime in Israele, secondo un conteggio dell’Afp basato sugli ultimi dati israeliani disponibili.