Il primo ministro di Singapore Lee Hsien Loong. (Lillian Suwanrumpha, Afp)

Il 15 aprile il primo ministro di Singapore Lee Hsien Loong ha annunciato che il 15 maggio si dimetterà dopo vent’anni alla guida della città stato. Sarà sostituito dall’attuale vicepremier Lawrence Wong.

Wong, 51 anni, un economista che si è formato negli Stati Uniti, diventerà così il secondo capo del governo di Singapore non appartenente alla famiglia Lee.

“Invito tutti gli abitanti di Singapore a sostenere Lawrence e la sua squadra, collaborando con loro per costruire un futuro migliore”, ha affermato Lee in un videomessaggio.

Secondo alcuni commentatori, Lee sarà ricordato per aver modernizzato il paese ma anche per aver portato avanti la repressione del dissenso e dei mezzi d’informazione indipendenti.

Wong, che è anche ministro delle finanze, è stato scelto nel 2022 come successore di Lee da una nuova generazione di deputati del Partito d’azione popolare (Pap), la formazione che ha governato Singapore ininterrottamente dall’indipendenza nel 1965.

“Accetto questa responsabilità con umiltà e profondo senso del dovere”, ha dichiarato Wong.

A Wong è riconosciuto il merito di aver gestito efficacemente la pandemia di covid-19 da coordinatore di un’apposita task force istituita dal governo.

La città stato è stata una delle prime economie asiatiche a riprendersi dalla pandemia.

In carica dal 2004, Lee Hsien Loong è il figlio di Lee Kuan Yew, che è diventato il primo capo del governo di Singapore quando l’ex colonia britannica ha ottenuto l’indipendenza dopo una breve unione con la Malaysia.

Le elezioni legislative sono previste entro novembre 2025, ma potrebbero essere anticipate a quest’anno.

Nelle ultime elezioni, che si sono tenute nel 2020, l’opposizione ha ottenuto il risultato migliore dall’indipendenza, ma il Pap ha comunque conquistato 83 seggi su 93.

Di recente l’immagine del Pap è stata macchiata da alcuni scandali: un ministro è stato incriminato per corruzione e due deputati sono stati costretti a dimettersi.