07 novembre 2017 13:36
  • Durante la sua tappa a Seoul, Donald Trump, al fianco del presidente sudcoreano Moon Jae-in, ha invitato al tavolo dei negoziati il leader della Corea del Nord. Il presidente statunitense ha comunque avvertito Kim Jong-un di essere sempre pronto a utilizzare “ogni mezzo” militare. Moon Jae-in non aveva apprezzato la precedente linea dura di Trump, sintetizzata nella minaccia di usare fuoco e fiamme su Pyongyang in caso di attacco nucleare.
  • Lo stato maggiore dell’aviazione statunitense ha ammesso di non aver comunicato all’Fbi delle informazioni relative alla condanna da parte di una corte marziale dell’uomo responsabile della strage alla chiesa battista di Sutherland Springs, in Texas. Devin Kelley, che il 5 novembre ha ucciso 26 persone, era stato di stanza presso la base aerea di Holloman, ma era stato allontanato per cattiva condotta e violenza domestica. Accuse per le quali non avrebbe dovuto possedere un’arma. Intanto emergono nuovi dettagli sulla dinamica della strage: Kelley sarebbe fuggito dopo aver sparato sui fedeli e sarebbe stato fermato da due abitanti del quartiere, che lo hanno ferito e inseguito. Colpito all’addome, Kelley si sarebbe suicidato prima di essere preso dalla polizia.
  • L’Arabia Saudita ha accusato il Libano di averle dichiarato guerra. Secondo il ministro saudita per gli affari del Golfo, Thamer al Sabhan, il governo di Beirut è manipolato dal movimento sciita Hezbollah, a sua volta controllato dall’Iran. Riyadh accusa l’ex premier libanese Saad al Hariri, che si è dimesso il 4 novembre, di non aver saputo frenare l’influenza di Hezbollah nel paese. In un’intervista alla tv Al Arabiya, Al Sabhan ha messo in guardia i libanesi contro i pericoli di una situazione senza via d’uscita.
  • La corte costituzionale indonesiana ha riconosciuto i diritti dei fedeli delle religioni tradizionali. Nei documenti d’identità del più grande paese musulmano al mondo non sarà più necessario identificarsi cone musulmano, cristiano, indù, buddista o confuciano. La richiesta in tal senso era partita dai fedeli di alcuni culti locali.
  • Le autorità di New Delhi hanno lanciato un’emergenza sanitaria dopo che la città è stata coperta da una nuvola di smog. La dichiarazione dell’Istituto medico indiano è arrivata dopo che il sito web dell’ambasciata statunitense ha pubblicato i dati dei livelli delle polveri sottili, che sono arrivate a 703 microgrammi per metro cubo: più del doppio della soglia di pericolosità, fissata a 300 microgrammi. Nel 2014 l’Organizzazione mondiale della sanità ha classificato New Delhi come la capitale più inquinata del mondo, con livelli di qualità dell’aria peggiori di Pechino.

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