21 settembre 2017 08:17

Nel 1968 Carole King divorziò da suo marito Gerry Goffin, con il quale formava una coppia d’autori cardinale del pop statunitense degli anni sessanta, e andò a vivere con le sue due figlie. Decise subito di provare a dare una svolta alla sua carriera e diede vita a The City, un trio con Charles Larkey al basso e Danny Kortchmar alla batteria. King suonava il piano e cantava, cosa che non faceva regolarmente da quando era una ragazzina. The City fecero un album, Now that everything’s been said, che passò quasi inosservato e uscì di catalogo nel 1969. Il disco successivo di Carole King, nel 1971, fu Tapestry, che diventò un best seller gigantesco. Now that everything’s been said rimase in un angolino dimenticato da tutti (tranne che dai soliti giapponesi) finché pochi anni fa è stato ripescato dalla Light in the Attic, ottima etichetta specializzata in ottime ristampe. Ora se l’è ripreso la Epic. Per farla breve, se vi piace quel genere di soft rock è splendido. Se non vi piace è splendido lo stesso. La title track è la #canzonedelgiorno, modello di canzone d’amore triste che non suona triste. Avercene.

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