18 gennaio 2018 07:32

Nella mia vita di ascoltatore di musica pop non ci sono artisti che amo in maniera così incondizionata come Tracey Thorn. C’è entrata nel 1984 con Eden, il primo album degli Everything but the Girl, e non è uscita più. Tutti i dischi con gli EbtG, gli altri progetti (il suo gruppo degli inizi degli anni ottanta, le Marine Girls, erano anche una passione di Kurt Cobain), le collaborazioni (dagli Style Council ai Tiefschwarz passando per i Massive Attack) e gli album da sola dal primo, che è del 1982, all’ultimo, che è del 2012, passando per mucchi di singoli, remix e altre canzoni sparse, è tutta musica che è sempre con me. Tracey Thorn è una donna intelligente, un’artista seria e una voce irripetibile.

Ora spunta la #canzonedelgiorno: è un’anticipazione del prossimo album, che s’intitolerà Record. Sarà bello? Sarà così così? Non lo so, ma intanto non posso fare a meno di ringraziarla per tutti questi anni di cose preziose. È anche una nostra columnist! Cosa si vuole di più? Se ora qualcuno si decidesse a tradurre in Italia almeno il suo libro autobiografico Bedsit disco queen farebbe una cosa intelligente perché – indovinate un po’? – è bellissimo.

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