È una musicista e scrittrice britannica. Ha fatto parte del duo Everything But The Girl. Scrive questa column per il New Statesman.
Mia madre è morta da tanti anni e il nostro rapporto è stato conflittuale, ma spesso sento il bisogno di raccontarle cose che la renderebbero orgogliosa di me. Leggi
Il mio passaporto appena rinnovato è bordeaux come sempre, ma non ha più la scritta Unione europea sulla copertina. Mi sembra di tornare indietro nel tempo. Leggi
Pensavo di fermarmi solo una notte, eppure eccomi ancora qui. L’aria salmastra corrode e ricopre di ruggine ogni cosa, e niente qui sembra mai nuovo. Leggi
La fine della scuola è un po’ come ammettere che d’ora in poi loro si collocano nella nostra stessa parte di mondo, il mondo degli adulti, nel bene e nel male. Leggi
Anche a me è capitato di essere infastidita o interrotta durante i concerti. Si dimentica che salire sul palco, per certi versi, è come salire su un ring. Leggi
Non avrei mai pensato di potermi ritrovare nell’indice della più grande spy story sulla guerra fredda. Eppure, eccomi lì. Leggi
Con la mia musica ho sempre avuto un approccio fai-da-te. Anche i miei esordi sono stati da indipendente. Un po’ mi manca quella sensazione di libertà. Leggi
Grazie al libro The fabulous Sylvester di Joshua Gamson ho imparato molte cose sulla scena gay di San Francisco e sulla controcultura della fine degli anni sessanta. Leggi
“La tua è una generazione che ama le marce, vero?”. So che protestare non fa cambiare idea alle persone, ma si tratta comunque di mandare un messaggio. Leggi
Il clima rovente mi ha fatto rivivere il 1976. Avevo 13 anni e andavo di nascosto in discoteca a pomiciare con ragazzi più grandi, per poi scrivere tutto nel diario. Leggi
Se vogliamo essere oneste su cosa significa essere donna oggi dobbiamo affrontare i discorsi sull’ossessione per la magrezza. Leggi
Sono arrivati figli, lavori diversi, la vecchiaia e il peso del tempo. Ma nelle interviste continuano a chiedermi: “Qual è il segreto del vostro successo come coppia?”. Leggi
A volte sento di non poterne più di insistere, ma non mi capacito di come certi aspetti di questo lavoro rimangano un dominio maschile. Leggi
Va bene la monotonia, raccontare sempre le stesse storie, tornare su argomenti triti e ritriti. La fatica di essere brillanti a tutti i costi è meglio riservarla agli estranei. Leggi
Viene sempre trascurata quando si narrano la storia e i trionfi della musica britannica. Ma Sade ha creato un suono unico. E dopo otto anni è tornata. Leggi
Molte cose sono cambiate nel mercato discografico in questi vent’anni, ma la radio è ancora e sempre una meta importante. Leggi
Si avverte un certo attrito fra le femministe più giovani e quelle più vecchie. Potrei aggiungermi a quelle che liquidano cinicamente le millennial. Invece non voglio farlo. Le ascolto, e le trovo formidabili. Leggi
Credo che l’entusiasmo dei giovani per i dischi in vinile abbia a che fare con l’idealizzazione di una presunta epoca d’oro che li ha preceduti. Leggi
Dalla scena omosessuale di San Francisco negli anni settanta alla crisi dell’aids, Maupin ha raccontato un mondo che ha parlato a tante persone, e ne ha salvate molte. Leggi
Ci sono un sacco di cose che mi rendono felice. Non avete bisogno di stupirmi o di fare i brillanti. E sicuramente non ho alcuna voglia di visitare un carcere. Leggi
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