07 dicembre 2018 15:28

Il documentario di Nanni Moretti, Santiago, Italia, racconta una storia dimenticata. All’indomani del golpe militare di Pinochet, in Cile, polizia ed esercito cominciano a rastrellare il paese per cancellare una volta per tutte il sogno socialista. Molti cileni trovano rifugio nelle ambasciate straniere che però dopo qualche giorno chiudono le porte. Lungo il muro di cinta dell’ambasciata italiana c’è un punto abbastanza basso che è facile da scavalcare e piano piano lì si riversano centinaia di persone.

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Nanni Moretti ricostruisce la storia di alcuni di loro attraverso interviste e materiale di repertorio. Tutti, soprattutto i più giovani, dovrebbero vedere Santiago, Italia. Tra l’altro perché il documentario offre spunti di riflessione quasi sorprendenti. Oggi si parla tanto di accoglienza. Negli anni settanta magari se ne parlava di meno ma l’Italia era un paese accogliente. Da leggere la recensione di Francesco Boille.

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Alpha. Un’amicizia forte come la vita di Albert Hughes si apre con alcune bellissime immagini dell’Europa, più o meno ventimila anni fa, con mammut, rinoceronti pelosi e paesaggi sconfinati. Il figlio di un capotribù di cacciatori raccoglitori partecipa alla sua prima battuta di caccia, le cose vanno male e il ragazzo si ritrova da solo in mezzo a una natura ostile. Un lupo ferito sarà la sua ancora di salvezza. Film disneyano (ma non Disney) sul legame tra uomo e animale protodomestico, non particolarmente memorabile, ma neanche noioso.

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Non ci resta che vincere di Javier Fesser è una classicissima parabola su un uomo, un allenatore di pallacanestro, distratto dai veri valori che contano nella vita e aiutato a ritrovare la retta via da un gruppo di disabili mentali. Ci sono momenti divertenti e anche commoventi, ma bisogna essere disposti a farsi travolgere da un’ondata di buoni sentimenti.

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Come ha ampiamente dimostrato con Martyrs, Pascal Laugier è uno di quelli con la mano pesante. In particolare in La casa delle bambole. Ghostland due adolescenti vengono brutalmente menate dall’inizio alla fine. Quindi chi non ama vedere ragazzine prese a pugni ripetutamente e con violenza si può astenere.

Ma il film ha una sua originalità, soprattutto nel miscuglio di piani narrativi che diventa un inesorabile dispositivo per far ricominciare le mazzate quando ormai eravamo convinti che fossero esaurite. Una madre con due figlie adolescenti si trasferisce in una casa isolata, piena di cianfrusaglie. Un camioncino incrociato lungo la strada arriva nella casetta e comincia lo strazio. L’icona pop francese Mylène Farmer interpreta la madre delle ragazze.

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In uscita Colette di Wash Westmoreland, con Keira Knightley che interpreta la celebre scrittrice francese. Annunciate anche le nomination ai Golden globes. Sei candidature per Vice. L’uomo nell’ombra di Adam McKay con Christian Bale che fa Dick Cheney, Sam Rockwell che fa George W. Bush e Steve Carell che fa Donald Rumsfeld (e c’è anche Amy Adams): non vedo l’ora di vederlo, esce il 3 gennaio.

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