22 aprile 2019 13:20

“Siamo fatti della stessa materia dei sogni
e la nostra breve vita è avvolta in un sonno”
William Shakespeare, La tempesta

Un tipo di albo illustrato molto apprezzato dei genitori, ancora prima che dai bambini, è quello delle storie della buonanotte: quei libri illustrati che potremmo chiamare “albi del tramonto”, da leggere ai bambini perché prendano sonno, da cominciare a occhi aperti e finire a occhi chiusi.

Prima di cominciare: di cosa parliamo?
Di albi della buonanotte. Ne abbiamo selezionati 60, questa è la prima parte (la seconda è qui).

Cos’è un albo della buonanotte?
È una storia della buonanotte raccontata con illustrazioni più che a parole.

Di cosa parlano questi albi?
Di fantastiche avventure notturne, delle paure che hanno i bambini di notte (il buio, i lupi, i mostri, le streghe, gli orchi, i rumori strani, i brutti sogni), di sbadigli, di animali notturni, di tenerezza (gli orsacchiotti e gli altri pupazzetti del letto), della poesia della notte (il bel mondo dei sogni e la luna).

Come sono raccontate le storie?
In prosa o in rima, come ninne nanne o filastrocche, oppure senza parole, solo con le illustrazioni.

A chi si rivolgono?
A bambini da 0 a 6 anni.

Da dove arrivano?
Dalle biblioteche comunali di Roma. In particolare l’Europea, la Flaminia, la Centrale ragazzi. Ma si trovano anche in libreria, oppure online.

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Avventure notturne

1. Viaggio nella notte blu
Bimba Landmann, Arka, 32 pagine

A volte nelle fiabe capita di incontrare un lupo buono. È quello che succede a Mattio in Viaggio nella notte blu di Bimba Landmann. Il lupo propone al bambino di avventurarsi nella notte e lui lo segue fiducioso. Eccoli tra le stradine del borgo, dove dalle finestre si intravedono gli abitanti addormentati. Il lupo conosce tutti i loro sogni. Li vediamo poi nel buio, a osservare le stelle cadenti ed esprimere un desiderio. Mattio sta per rivelare il suo, ma il lupo lo ammonisce: “Devono restare segreti, altrimenti non si avverano”.

2. Buonanotte, Gorilla!
Peggy Rathmann, LupoGuido, 40 pagine

È sera e il guardiano dello zoo, prima della chiusura, fa il giro di controllo passando davanti alle gabbie degli animali. “Buonanotte, Gorilla!”, dice al cucciolo di primate. Ma non si accorge che il gorilla gli ha appena rubato il mazzo di chiavi delle gabbie. “Buonanotte, Elefante”, dice il guardiano, e non sa di essere seguito dal gorilla, che apre la gabbia dell’elefante. “Buonanotte Leone”, ed esce anche il leone. Gli animali seguono il custode fino a casa sua. Il gorilla si infila nel letto dove dormono il custode e la moglie, e questi non si accorgono di nulla. “Buonanotte caro”, dice la moglie al marito e spegne la luce. Al buio, gli animali rispondono, uno per volta. “Buonanotte”, “Buonanotte”, “Buonanotte”.

3. The magic bed
John Burningham, Penguin, 40 pagine (in inglese)

In tema di avventure c’è un bambino di nome Georgie che ha compiuto fantastici viaggi notturni. Georgie è cresciuto e il suo letto è diventato troppo piccolo, per questo va con papà Frank al centro commerciale a comprarne uno nuovo. Per strada Georgie vede un negozio di mobili usati e propone al papà di fermarsi a dare un’occhiata. Sono fortunati: trovano un letto della dimensione giusta. E a quanto pare si tratta di un letto magico.

4. Oliver who would not sleep
Mara Bergman, illustrazioni di Nick Maland, Hachette, 32 pagine (in inglese)

La storia inizia alle otto di sera e Oliver è appena stato messo a letto con i suoi quattro pupazzi: il pipistrello, il gufo, la volpe e l’orsacchiotto. Ma è troppo vispo per prendere sonno. Il libro ha un incipit folgorante: “Oliver non poteva, non riusciva e NON VOLEVA DORMIRE!”.

5. In punta di piedi
Christine Schneider, illustrazioni di Hervé Pinel, Orecchio Acerbo, 48 pagine

Già dalla copertina si capisce che ci sono tutti gli ingredienti per una buona storia: due fratelli si tengono per mano e avanzano incerti in punta di piedi su un parquet scricchiolante. La parete è ricoperta di carta da parati, una di quelle con decorazioni in oro su sfondo di velluto verde che si usavano una volta. E poi alle spalle dei bambini spunta una coda arancione zebrata. L’atmosfera è molto suggestiva: alla delicatezza della dimensione domestica si accompagna un misto di apprensione e di mistero.

6. Sleep like a tiger
Mary Logue, illustrazioni di Pamela Zagarenski, Houghton Mifflin, 40 pagine (in inglese)

“C’era una volta una bambina che non voleva andare a dormire, nonostante il sole fosse andato via”. Comincia così il racconto di una bambina che indossa una corona, ha in braccio un pupazzo di tigre e non è affatto stanca. I genitori, anche loro con le teste coronate, la incoraggiano nei preparativi della buonanotte: mettere il pigiama, lavarsi i denti e infilarsi a letto. Quando la bambina è sotto le coperte chiede: “Nel mondo vanno tutti a dormire?”.

7. A nanna
Dorothée de Monfreid, Babalibri, 24 pagine

In una camerata ci sono due letti a castello a quattro posti, e otto animali a letto. È notte e dormono tutti. O meglio, tutti tranne uno. È il gatto, che non riesce a dormire perché Popov, il cagnone che sta sotto di lui, russa tantissimo. Piano piano la camerata si anima e sono tutti svegli. O quasi. Sono tutti svegli tranne uno, il cagnone Popov, che continua a russare. Così decidono di leggere tutti insieme una storia della buonanotte.

8. Storie della notte
Kitty Crowther, Topipittori, 80 pagine

Ecco un libro di formato medio-piccolo il cui colore dominante è il rosa fosforescente, quello degli evidenziatori. Mamma Orso ha appena messo a letto Orsetto, che chiede alla mamma di raccontargli tre storie: capita spesso che gli orsetti soffrano d’insonnia e lui sa già che avrà difficoltà a prendere sonno. Mamma Orso comincia dalla sua preferita, quella della guardiana della foresta che suona il gong quando è ora per tutti gli animali di andare a dormire.

Una digressione: i neuroni specchio. Le storie narrate negli albi della buonanotte fanno spesso leva su un meccanismo a imitazione: il bambino viene messo a letto e ascolta la storia di un altro bambino messo a letto, che alla fine si addormenta. Il piccolo ascoltatore s’immedesima nel protagonista del racconto e anche in lui s’innesca l’abbandono nel mondo dei sogni. A fare in modo che avvenga questo transfert ci pensano i cosiddetti “neuroni specchio”, quei neuroni che si attivano quando si guarda un’azione svolta da un’altra persona. La lettura ha dunque in questo caso lo scopo di attivare nel bambino quei neuroni in grado di imitare, più che un’azione, una “non azione”: il sonno. Non a caso esiste in Francia un detto che recita così: “Un buono sbadigliatore ne fa sbadigliare altri sette”.

Illustrazione di Serge Bloch per il libro Ti sfido a non sbadigliare. (Edizioni Clichy)

Sbadigli

Esistono alcuni divertenti albi illustrati sugli sbadigli: storie che giocano in modo esplicito sul meccanismo dell’imitazione dei personaggi della storia. Per una volta, al posto di bambini o orsetti troviamo personaggi stanchi e assonnati che senza tanta fatica cadono dolcemente tra le braccia di Morfeo. Il primo è Sbadigli di Marco Viale. Il secondo è Il grande sbadiglio di Monika Spang e Sonja Bougaeva, una storia in rima ambientata allo zoo. Il terzo è Ti regalo uno sbadiglio, di Giorgio Scaramuzzino e Alessandro Sanna. È il racconto in rima di Giova, un bimbo di quasi cinque anni che ha tanti modi di addormentarsi, a seconda che a metterlo a letto siano il papà, la mamma, il nonno, la nonna o una sua amica speciale: la luna.

9. Ti sfido a non sbadigliare
Helène Boudreau e Serge Bloch, Edizioni Clichy, 32 pagine

Questo libro potrebbe darci il colpo di grazia e indurci a sbadigliare. È quello che succede al protagonista, colto di sorpresa su due fronti opposti: sul proprio fronte interno da uno sbadiglio, e sul suo fronte esterno dal vigile occhio materno, che appena vede il suo pargolo stiracchiare le braccia con la bocca spalancata, lo spedisce a letto. Ma lui ha deciso di stare in allerta: usa tutti i segnali premonitori che segnalano l’arrivo dello sbadiglio per resistergli e soffocarlo sul nascere.

Ma riprendiamo le storie, prima che il contagio della sonnolenza colga impreparati noi, e preparati i nostri neuroni specchio. Torniamo ai bambini insonni e inauguriamo la serie dei mostri con un classico degli albi illustrati.

Illustrazione di Mercer Mayer per il libro Una strana creatura nel mio armadio. (Kalandraka)

Mostri

10. Nel paese dei mostri selvaggi
Maurice Sendak, Adelphi, 44 pagine

Negli albi illustrati della buonanotte di solito i mostri sono buoni e simpatici, perché non devono spaventare i bambini, ma conciliare il sonno. Quelli più famosi, però, mantengono la loro caratteristica di essere delle creature selvagge. Nel paese dei mostri selvaggi, di Maurice Sendak, la mamma apostrofa proprio così il piccolo Max, dopo che questo ne ha combinate di tutti i colori. “Sei un selvaggio!”, gli dice, e per punizione lo manda a letto senza cena. A quel punto lui comincia a viaggiare con l’immaginazione e, come d’incanto, la sua stanza “non ha più pareti ma alberi”, e Max si ritrova tra mostri baldanzosi che riconoscono subito in lui il più selvaggio dei selvaggi. Il libro è uscito nel 1963. È ancora molto amato, e per questo costantemente ristampato.

11. Molly and the night monster
Chris Wormell, Penguin 2008, 32 pagine (in inglese)

Un altro albo utile per esorcizzare le paure dei bambini è Molly and the night monster. La protagonista è una bambina che si sveglia spaventata in piena notte perché sente rumore di passi sulle scale. Le tavole inquadrano un ambiente domestico tipico degli appartamenti anglosassoni, dove in genere le stanze da letto sono ai piani superiori. Sulle scale, e poi sempre più vicini alla porta, si materializzano via via degli enormi animali selvatici, e per finire un vero e proprio mostro, tutti prodotti dall’immaginazione di Molly.

12. Una strana creatura nel mio armadio
Mercer Mayer, Kalandraka, 36 pagine

Vediamo un’altra storia di mostri della buonanotte. Mostri veri, questa volta. Ma non c’è da aver paura: sono mostri buoni. In Una strana creatura nel mio armadio troviamo un marmocchio a letto che tiene a portata di mano sulle coperte un fucile con il tappo e un piccolo cannone giocattolo. Per terra, accanto al letto, ha anche un elmetto. Il pargolo tiene d’occhio l’armadio a muro, dove si nasconde una strana creatura. Una notte decide di sbarazzarsi della strana creatura per sempre.

13. Papà
Philippe Corentin, Babalibri, 32 pagine

Un altro mostro buono lo troviamo in Papà di Philippe Corentin. Cosa fa un bambino che si sveglia in piena notte con a fianco un piccolo mostro? Grida: “Papà!”. E cosa fa il piccolo mostro? Grida anche lui: “Papà!”. I rispettivi genitori rassicurano i piccoli allo stesso modo: “È stato solo un brutto sogno”, dice ognuno di loro al proprio pargolo, prima di rimetterlo a letto.

14. A letto, piccolo mostro!
Mario Ramos, Babalibri, 32 pagine

È l’ora della buonanotte e un papà, dall’aspetto umano, deve mettere a letto la sua piccola belva, dall’aspetto di un piccolo dinosauro. Il cucciolo trova tutte le scuse per temporeggiare. “A letto, piccolo mostro!”, gli ripete il papà, sempre più imbronciato. Arrivato il momento della lettura della sera, il piccolo mostro sceglie un libro, sempre lo stesso, e il papà legge: “Quella sera Max si mise un costume da lupi e ne combinò di tutti i colori” (è l’incipit del Paese dei mostri selvaggi di Sendak: ha buon gusto, il mostro!).

15. La paura del mostro
Mario Ramos, Babalibri, 32 pagine

Taddeo appartiene a una specie particolare: bipede, verde, con la testa a metà tra l’ippopotamo e il dinosauro. “Adorabile”, dice sempre la mamma. Ma quando si trova al buio, ecco che da sotto il letto compare il mostro: una bambina dispettosa con le treccine che gli fa le boccacce e lo sfinisce. Taddeo non è in grado di opporsi alla bambina che lo tormenta: cede alle sue angherie e rapidamente crolla, messo ko da un suo colpo di karate. Al mattino Taddeo guarda sotto al letto e il mostro non c’è più.

16. Non rompere, Giovanni
David McKee, Emme Edizioni

Il povero Giovanni vuole giocare con il papà e la mamma. Il papà e la mamma non vogliono giocare con Giovanni. Sono molto chiari: “Non rompere”, gli dicono. “Non rompere” è la risposta, anche quando Giovanni dice alla mamma che c’è un mostro in giardino che lo vuole mangiare. Giovanni va in giardino e il mostro lo mangia, in un sol boccone. Di Giovanni resta solo la scarpina nella mano del mostro. Il mostro entra in casa e vorrebbe spaventare la mamma, sorprendendola alle spalle con un ruggito. “Non rompere, Giovanni”, gli dice la mamma. Il mostro insiste, striscia di soppiatto verso il papà, che legge il giornale in poltrona, e gli morde un piede. “Non rompere, Giovanni”, gli dice il papà. Il mostro sarà ignorato per tutto il resto della giornata, fino a quando sarà messo a letto. Ma lui vuole fare un ultimo tentativo. La mamma ha accostato la porta, sta per spegnere la luce e per andare via. Giovanni, ormai disperato, trova l’estremo coraggio per sussurrare timidamente: “Ma io sono un mostro”. E lei gli risponde: “Non rompere, Giovanni”. E spegne la luce. (Il titolo è stato ristampato nel 1998 con un titolo più soft, Bernardo e il mostro, ma è di nuovo fuori catalogo).

17. Il mostro della buonanotte
Ed Vere, Gribaudo, 32 pagine

Supponiamo per un momento che i mostri esistano davvero. “Pensi che uno di questi mostri possa leccarsi i baffi pensando a te?”. Comincia così, con una domanda diretta, Il mostro della buonanotte di Ed Vere. “Come pensi che ti voglia mangiare? Perché sta venendo qui. Pensi che il mostro immagini come saresti buono, ricoperto di ketchup?”. Il goffo mostro avanza inesorabile, attraversa monti e foreste, arriva in città e sentiamo il bump bump dei suoi passi pesanti. È sempre più vicino e si sente sui gradini lo scricchiolio che fanno i suoi passi mentre sale le scale.

18. Un fantasma nella mia stanza
Guido Van Genechten, Clavis, 28 pagine

Vi è mai capitato di avere talmente paura che le gambe vi fanno giacomo-giacomo? Al protagonista di questa storia capita di avere molta paura, ma le zampe di un pinguino hanno poco da tremare. Poi, se il nostro pinguino si trova già a letto, non c’è pericolo che gli cedano le zampette. Perché ha paura? È pronto per fare la nanna ma sente degli strani rumori. Spaventato, chiama il papà pinguino, perché è convinto che ci sia un fantasma sotto il suo letto.

19. Dora e il mostro dell’armadio
Bryony Thomson, Terre di mezzo, 29 pagine

Quando uno non dorme bene, poi è di cattivo umore per tutto il giorno. Ma non è solo Dora a essere imbronciata. Anche i suoi pupazzetti – pinguino, leone e orso – non hanno chiuso occhio. La sera Dora inventa un sacco di scuse per non andare a dormire. Il problema è il mostro dell’armadio. I rumori cominciano proprio quando Dora sta scivolando nel sonno.

Illustrazione di Guido Van Genechten per il libro Un fantasma nella mia stanza. (Clavis)

Insonnia

20. Sciocco Billy
Anthony Browne, Donzelli, 28 pagine

Billy è un bambino un po’ serio, come ci avverte l’autore, che lo descrive come “un tipo un po’ pensieroso”. Ma non appena lo vediamo ci fa subito simpatia, per le orecchie a sventola, il pigiama a righe e la pettinatura con la riga in mezzo. Billy non riesce a prendere sonno perché fa brutti pensieri sulle cose più disparate, perfino sui cappelli. Si sente uno sciocco perché non sa come levarsi dalla testa tutti questi cattivi pensieri e decide di rivolgersi alla nonna, che troverà il modo di fargli tornare il sorriso.

21. No
Claudia Rueda, Lapis, 44 pagine

Siamo in alta montagna, dove la foresta si dirada e cede il passo ai prati. Un piccolo orso gioca su un tronco, sotto un ramo su cui è rimasta appesa un’unica foglia. Mamma orso dice al suo orsetto che è tempo di dormire. “Non ho sonno”, è la sua risposta. Inizia così, nel più classico dei modi, la storia della buonanotte dell’autrice colombiana Claudia Rueda. Intanto lassù in montagna ha cominciato a nevicare.

22. Buonanotte orso!
Bonny Becker, Kady MacDonald Denton, Nord-sud, 48 pagine

In questa storia ci sono un orso che vorrebbe tanto prendere sonno e un topolino suo ospite, che non lo fa dormire. Proprio quando l’orso sta per addormentarsi, il piccolo roditore gli chiede: “Dormi?”, svegliandolo per l’ennesima volta.

23. Non voglio andare a letto
Tony Ross, Lapis, 32 pagine

Il dottore ha detto chiaramente che il sonno fa bene alla principessa, che a una certa ora è garbatamente, si fa per dire, condotta a dormire. Ma lei trova tutte le scuse per non farlo: il bicchier d’acqua, il mostro sotto al letto, il ragno sul soffitto… Ma quando sembra che finalmente dorma, il papà va a controllare e trova il letto vuoto. Inizia allora la ricerca della principessa per tutto il castello fino a che non la ritrovano con il suo pupazzo nella cuccia insieme al gatto. Quando si alza, la mattina seguente, è stanca e dice: “Vorrei andare a letto”.

24. The bear in the book
Kate Banks e George Hallensleben, Macmillan, 40 pagine (in inglese)

È tempo di andare a dormire e il bambino sceglie il suo libro preferito da far leggere alla mamma. È la storia di un orso nero che si sta preparando per il letargo, mangiando bacche e foglie per ingrassare e raccoglie rametti per la tana. La mamma gli ripete come una cantilena: “Dormi, grande orso, dormi”. L’orso va in letargo. L’inverno avanza, cade la neve e il bambino esclama: “La neve è fredda, mi piace la neve!”. Con la neve arriva un grande silenzio, il soffio gelido del vento porta l’inverno sulle distese innevate e il senso di freddo si trasmette dal libro al bambino, che si stringe alla mamma. Quando arriva la primavera, la mamma sussurra: “Svegliati, grande orso, svegliati”. L’orso del libro si sveglia dal letargo ma il bambino ha già chiuso gli occhi.

25. Buonanotte!
Jory John e Benji Davies, Il Castoro, 34 pagine

Un grande orso con le occhiaie e con l’aria mogia confessa di essere molto stanco. La sua vicina anatra, che sorseggia un caffè fumante, invece non è mai stata così sveglia. Anatra chiede al suo vicino di giocare con lei, ma Orso non è molto dell’idea.

26. Posso dormire con te?
Coralie Saudo e Kris Di Giacomo, La Margherita, 32 pagine

Piccolo elefante vorrebbe dormire con i grandi, che però non vogliono. Ma quando papà elefante si è addormentato, lui s’infila nel suo letto. Peccato che il papà russi fortissimo e non lo lasci dormire. E che si prenda tutte le coperte per sé e lo lasci al freddo. Peccato che gli schiacci il suo pupazzetto e che girandosi lo butti per terra. Piccolo elefante torna afflitto nel suo letto e si addormenta. Al mattino papà elefante si sveglia ben riposato, va dal piccolo elefante, che è un po’ intontito, e gli dice: “Vedi che hai dormito benissimo nel tuo letto?”.

27. Che fatica mettere a letto… papà!
Testi di Coralie Saudo, illustrazioni di Kris Di Giacomo, La Margherita, 30 pagine

“Il mio papà è grande e forte, ma tutte le sere è la stessa storia: non vuole andare a letto”. Il figliolo paziente deve mettere a dormire il papà anche stasera, e gli legge la storia della buonanotte. Finita la storia, il papà non ha ancora sonno e chiede una seconda storia. “Ti prego, una soltanto”, lo implora. Ma quando finisce ne vuole ancora una.

28. Dormi tranquillo, piccolo coniglio
Stefan Gemmel, Marie-José Sacré, Bohem, 32 pagine

Una coniglietta è turbata da paure notturne e non dorme tranquilla. Il drago Bodo invece se ne va tranquillo a raccogliere fiori e guardare le farfalle in volo. Bodo è un drago atipico: è un drago buono, che la mattina canta per il sole e la sera danza per la luna. La coniglietta incontra il drago e vorrebbe che lui spaventasse le sue paure per scacciarle e poter dormire in pace, ma Bodo non sa incutere paura.

Questa è la prima parte di una lista di sessanta albi illustrati della buonanotte (la seconda si può leggere qui). Si ringraziano le biblioteca comunali di Roma, in particolare l’Europea, la Flaminia e la Centrale ragazzi. Questo articolo è per Oliviero.

Illustrazione di Peggy Rathmann per il libro Buonanotte, Gorilla! (LupoGuido)

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