21 settembre 2018 12:57

Sarah Jaffe sarà al festival di Internazionale a Ferrara il 6 ottobre con John Eligon e Gary Younge per parlare della mobilitazione sociale contro l’amministrazione Trump.

Leredità più significativa della crisi finanziaria del 2008 potrebbe essere il cambiamento, ancora in corso, su come gli americani vedono la loro posizione sociale. Lo scoppio della bolla immobiliare e l’aumento della disoccupazione hanno portato milioni di americani a rendersi conto che alle loro vite da “classe media” bastava solo il salto di uno stipendio o due per evaporare. Ora la fase acuta della crisi è passata, ma molti dei posti persi non sono stati recuperati, oppure sono stati sostituiti con impieghi meno pagati e meno stabili.

Il New York Times ha sottolineato un altro aspetto dell’eredità del 2008: la qualità del lavoro dei dipendenti pubblici è peggiorata. Degradare il lavoro nel settore pubblico era una strategia fin dai tempi di George W. Bush. Faceva parte del dichiarato obiettivo di ridurre l’amministrazione pubblica alla misura in cui può essere facilmente annegata in una vasca da bagno. I politici insistono nel dire che la perdita di posti di lavoro nel settore pubblico migliora in qualche modo l’economia, ma questo calo ha avuto esattamente l’effetto opposto per la maggior parte delle persone.

Il cambiamento più significativo nella politica americana, però, è il fatto che sempre più persone si identificano nella classe operaia. Oltre a sbarrare la corrispondente casella in un sondaggio, cominciano a comprendere quella che si chiama coscienza di classe. Mentre scrivo, i laureati alla Columbia University scioperano a fianco dei lavoratori dell’edilizia. Gli insegnanti chiedono aumenti per i loro colleghi, per gli autisti degli autobus, il personale della mensa e il personale amministrativo. Preparano il pranzo per i loro studenti nel fine settimana e in cambio quegli studenti e i loro genitori marciano al loro fianco. Dopo tutto, è questa la lotta che ha gettato le basi della classe media. Ed è il segno più promettente che abbiamo visto dall’elezione di Trump.

Sarah Jaffe sarà al festival di Internazionale a Ferrara il 6 ottobre con John Eligon e Gary Younge per parlare della mobilitazione sociale contro l’amministrazione Trump.

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