Nell’ambito del Fotografia festival internazionale di Roma, che quest’anno è dedicato al tema del ritratto, l’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione (Iccd) inaugura il 27 novembre la mostra Tintype portraits.
Si tratta di una collezione di ferrotipi, conservata negli archivi dell’Iccd e proveniente dagli Stati Uniti e dall’Europa, che ricostruisce un uso della fotografia diffuso tra la seconda metà dell’ottocento e i primi decenni del novecento.
I ferrotitpi erano immagini istantanee ottenute attraverso un procedimento diretto su una lastra di metallo, di solito ferro, latta o alluminio, sulla quale si versava un’emulsione al collodio e che, come risultato, dava un’immagine simile alle più moderne polaroid.
L’uso di queste foto si era diffuso perché si potevano realizzare in tempi brevi e a prezzi accessibili. Infatti, le richiedevano soprattutto coloro che non potevano
permettersi un ritratto in studio, ma che non volevano perdere l’occasione di essere fotografati durante feste ed eventi pubblici o che volevano inviare un’immagine alla famiglia lontana.
La popolarità della ferrotipia aveva costretto anche il fotografo a cambiare approccio, spingendolo ad abbandonare il suo studio di posa, per incontrare i soggetti da ritrarre direttamente nel contesto in cui vivevano.
La mostra, curata da Benedetta Cestelli Guidi e Laura Moro, sarà aperta fino al 30 gennaio 2015.
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