19 maggio 2022 16:47

“I veri uomini non piangono”, oppure “non fare la femminuccia”. Frasi come queste, che si tramandando da sempre di padre in figlio, sono solo alla base dell’educazione alla mascolinità tossica di bambini e ragazzi.

Rappresentano l’altra faccia della società patriarcale: se esiste la donna debole, il cui destino si compie solo se mette al mondo dei figli, esiste anche l’uomo forte; a lui è concesso ricorrere alla violenza, sia fisica che verbale, ma non mostrare le proprie debolezze.

Partendo da queste premesse, il progetto Enlarge Magazine del fotografo e designer Marco Tiberio riflette sul modello culturale che nel corso dei secoli ha associato le dimensioni del pene al concetto di potere. La grandezza dell’organo genitale maschile, infatti, è diventata sinonimo di migliori capacità sessuali e uno dei tasselli che completa la definizione del maschio forte, quello che “non deve chiedere mai”.

E ciò che non si deve chiedere mai, per esempio, è l’aiuto. Secondo la società modellata sulla mascolinità tossica, infatti, un uomo che non si ritiene adeguato a questi standard, che vuole esprimere i propri sentimenti e non ha gli strumenti per difendersi da questo pensiero dominante, non può che soccombere e restare vittima di ansie e paure che gli impediscono di costruirsi una propria, sana individualità.

Enlarge Magazine è una rivista fittizia dove gli articoli e le immagini raccontano in maniera giocosa e ironica gli strumenti per diventare degli amanti perfetti. Tiberio usa stili diversi e si appropria di linguaggi esistenti nelle riviste e nei blog che trattano “seriamente” l’allungamento del pene, ma il suo obiettivo è farci ridere per lasciarci alle spalle le categorie nette, che separano e feriscono, alimentando la misoginia e l’omofobia.

Il progetto di Marco Tiberio, realizzato in collaborazione con l’art director Maria Ghetti, sarà esposto alla nuova edizione di Photolux, la biennale internazionale di fotografia che si svolgerà a Lucca dal 21 maggio al 12 giugno. Tra gli altri autori in programma ci sono anche Erik Kessels, Pixy Liao, Seiichi Furuya, Marta Bogdańska, Diana Markosian, Sunil Gupta e Rinko Kawauchi, che tra foto e installazioni indagano sull’amore e le sue declinazioni, tema portante del festival.

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