03 giugno 2020 08:27

Ottavo giorno di manifestazioni negli Stati Uniti

Le proteste per la morte di George Floyd sono continuate fino a alla tarda sera del 2 giugno. In generale sono state più pacifiche rispetto ai giorni scorsi. Ecco cosa è successo nelle maggiori città (Fonti: New York Times, Los Angeles Times, Bbc).

Ad Atlanta la polizia ha usato gas lacrimogeni per disperdere la folla radunata vicino al Centennial Olympic Park. Dopo il coprifuoco, che comincia alle 21, alcune persone hanno sparato fuochi d’artificio in direzione della polizia, che ha risposto attaccandoli. Nel pomeriggio era arrivata la notizia che sei agenti sono stati arrestati per aver tirato fuori da una macchina due studenti neri usando un un taser.

A Los Angeles durante la sera e la notte ci sono state centinaia di arresti per la violazione del coprifuoco imposto in tutta la contea. Il sindaco Eric Garcetti si è unito ai manifestanti e si è inginocchiato, un gesto diventato un segno di dissenso negli ultimi anni. Da parte sua il capo della polizia di Los Angeles, Michael Moore, ha accusato i manifestanti di sfruttare la morte di George Floyd. C’è stata una dimostrazione pacifica anche ad Hollywood.

Migliaia di persone hanno marciato pacificamente per le strade di Portland. In segno di solidarietà verso Floyd, si sono distese a terra con le mani dietro la schiena.

Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.

A Seattle la polizia ha sparato candelotti di gas lacrimogeni verso i manifestanti. Secondo i dimostranti e i giornalisti presenti le proteste erano state pacifiche.

Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.
Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.

A New York dopo il coprifuoco, che comincia alle 20, ci sono stati scontri tra la polizia e un gruppo di adolescenti nel Bronx. Alcuni di loro sono stati arrestati. Ci sono state tensioni anche a Manhattan. Gli arresti in città sono finora circa 700, e il coprifuoco è stato esteso fino al 7 giugno.

A Washington, la capitale del paese, ci sono state ancora proteste pacifiche davanti alla Casa Bianca. A un certo punto alcuni manifestanti hanno lanciato bottiglie d’acqua contro i poliziotti e gli agenti del secret service, il servizio che si occupa della sicurezza del presidente. Il ministro della giustizia ha ordinato ai soldati della guardia nazionale di schierarsi sulla scalinata del Lincoln memorial.

Nella città dove tutto è cominciato, Minneapolis, migliaia di persone si sono radunate sul luogo dove è stato arrestato George Floyd, il 25 maggio.

A New Orleans i manifestanti hanno marciato per le strade della città, dove le dimostrazioni sono sempre rimaste pacifiche.

A Louisville, in Kentucky, dove si protesta per la morte di Breonna Taylor, una donna uccisa dalla polizia a marzo. In città qualche giorno fa un ristoratore è morto per un colpo d’arma da fuoco. Il 2 giugno il capo della polizia è stato licenziato dopo che si è scoperto che al momento della morte le telecamere sulle divise degli agenti erano spente.

A Houston un gruppo di persone ha manifestato pacificamente a cavallo per le strade del centro.

Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it