Vedere un film ambientato in un festival, San Sebastián, che inaugura lo stesso festival è strano, quasi cinema site specific. Siamo comunque in un territorio molto familiare a Woody Allen. Mort Rifkin (Wallace Shawn), studioso di cinema, scrittore frustrato e nevrotico, è ospite riluttante del festival. Accompagna la moglie Sue (Gina Gershon) che segue la promozione del film di uno stimato autore francese (Louis Garrel) flirtando con lui. Rifkin a sua volta s’innamora di una cardiologa che lo soccorre in un momento di ipocondria. L’asso nella manica di Woody Allen è il festival personale che Rifkin conduce nella sua fantasia, che prende forma in una serie di sequenze oniriche, parodie e omaggi a registi come Truffaut, Godard, Fellini e Buñuel. Per lo standard recente di Allen, Rifkin’s festival è straordinariamente divertente e quasi avventuroso. E anche gli interpreti sembrano divertirsi insieme a noi. Jonathan Romney, The Guardian

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Questo articolo è uscito sul numero 1408 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati