◆ Il livello dell’acqua nel lago artificiale Cerro Prieto, nello stato nordorientale del Nuevo León, era in calo da tempo. Ora però una grave siccità negli ultimi due anni ha portato il bacino idrico, creato negli anni ottanta, ai minimi storici. A luglio il lago era ridotto allo 0,5 per cento della sua capacità, che è di 393 milioni di metri cubi. Le due immagini, scattate dal satellite Landsat 8 della Nasa, mostrano il bacino nel luglio 2015 (in alto) e nel luglio 2022 (in basso).

Il 13 luglio le autorità messicane hanno proclamato lo stato d’emergenza in varie regioni del paese a causa di una grave siccità, cominciata due anni fa. (earthobservatory/NASA)

Monterrey, capoluogo del Nuevo León, dipende dal Cerro Prieto per una parte del suo approvvigionamento idrico. L’esaurimento del bacino ha già causato danni all’industria, all’agricoltura e al turismo. Nella seconda settimana di luglio, quando le temperature nella regione hanno raggiunto i quaranta gradi, il livello dell’acqua si è ridotto al punto da rendere impossibili i prelievi. Il 13 luglio la commissione nazionale per l’acqua (Conagua) ha proclamato lo stato d’emergenza per la siccità in varie regioni del paese, con l’obiettivo di garantire le forniture idriche alla popolazione. Una parte di quelle destinate all’industria e all’agricoltura è stata dirottata verso le abitazioni private, in cui l’acqua corrente è erogata solo in alcune fasce orarie.

Alla fine di giugno due terzi del territorio messicano erano colpiti dalla siccità, con ventuno milioni di abitanti a rischio. Gli stati più coinvolti sono quelli settentrionali: quasi un quarto dello stato di Chihuahua e un terzo di quello di Coahuila sono in condizioni di siccità estrema. Oltre il confine, nel sud degli Stati Uniti, la siccità ha colpito duramente anche gli stati del Texas e del New Mexico.–Sara E. Pratt (Nasa)

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Questo articolo è uscito sul numero 1475 di Internazionale, a pagina 107. Compra questo numero | Abbonati