◆ Quest’anno in Nigeria la stagione delle piogge, che va da aprile a ottobre, è stata particolarmente intensa, con precipitazioni che hanno causato alluvioni devastanti in varie zone del paese. Il bilancio provvisorio dall’inizio di giugno è di più di seicento vittime e 1,3 milioni di sfollati. A ottobre migliaia di case e di terreni agricoli sono stati allagati, soprattutto nel sud del paese.

Le due immagini in alto, scattate dal satellite Landsat 9 della Nasa il 12 giugno, quando la situazione era ancora nella norma, e il 2 ottobre, durante il picco delle alluvioni, mostrano la crescita del fiume Niger nello stato di Kogi, nel centrosud del paese. Il fiume ha straripato allagando varie località, tra cui il capoluogo Lokoja e la cittadina di Idah (visibile nell’immagine). Oltre a Idah, che ha circa 80mila abitanti, si vede il centro più piccolo di Agenebode, sulla riva opposta del fiume, nello stato di Edo. Gravi allagamenti sono stati registrati anche più a sud lungo il corso del fiume, nello stato di Anambra. Qui, il 7 ottobre, 76 persone in fuga dalle alluvioni sono morte nel naufragio di un’imbarcazione sovraccarica per la crescita improvvisa del livello del fiume.

Ci sono state alluvioni gravi anche in altre zone del paese nel corso di questa stagione delle piogge, che secondo i meteorologi è stata la più intensa dal 2012, quando le vittime furono 363 e gli sfollati 2,1 milioni. Nel nordest è scoppiata un’epidemia di colera, che le autorità hanno attribuito alle reti idriche contaminate dagli allagamenti. Le alluvioni minacciano anche la sicurezza alimentare del paese e potrebbero far aumentare l’inflazione.–Kathryn Hansen (Nasa)

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Questo articolo è uscito sul numero 1484 di Internazionale, a pagina 107. Compra questo numero | Abbonati