In Jalea mixta, l’ultimo album del dj e produttore peruviano Álvaro Ernesto sotto lo pseudonimo Tribilin Sound, strumenti indigeni e canti tradizionali suonano fianco a fianco con ritmi elettronici moderni. Questo stile ibrido è comunemente indicato come digital cumbia, un genere per il quale Tribilin Sound negli ultimi quindici anni è diventato un nome fondamentale. “In Perù c’è grande enfasi sugli elementi caratterizzanti della musica locale. Chi fa beat scommette spesso sul suono della chicha (un genere degli anni settanta che mescolava la cumbia al rock psichedelico), delle sue chitarre stridenti e delle percussioni”, spiega il musicista. Ernesto ha sperimentato per la prima volta queste contaminazioni a metà degli anni duemila. “Nel 2006 stavo pubblicando dischi house, ma allo stesso tempo suonavo cumbia e chicha agli eventi vicino a casa mia”, spiega il dj, nativo della capitale Lima. “A un certo punto ho semplicemente preso le radici folclo­riche dell’America Latina e le ho fuse con i ritmi dell’elettronica”. Presto anche gli altri dj hanno cominciato a seguire il suo esempio. “Andavo a suonare a Miraflores (un quartiere di Lima), ma è stato solo nel 2011 che, grazie all’etichetta Terror Negro, sono entrato in un collettivo di dj con i quali organizzavo feste. Giravamo per tutto il Perù”. È stata proprio la Terror Negro a pubblicare le prime registrazioni di Ernesto, sempre a partire dal 2011. Daniel Cole, Bandcamp daily

Álvaro Ernesto (dr)

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Questo articolo è uscito sul numero 1495 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati