Gli sfollati si riparano in una tenda dopo il terremoto che il 6 febbraio ha colpito il sudest della Turchia e il nord della Siria. Il bilancio delle vittime il 15 febbraio sfiorava i 40mila morti nei due paesi (più di 35mila in Turchia e quasi quattromila in Siria). I sopravvissuti vivono in condizioni molto difficili: la mancanza di acqua pulita e di servizi igienici aumenta il rischio che si diffondano malattie. La situazione è particolarmente grave nel nordovest della Siria, un territorio controllato dai ribelli dove i primi aiuti dell’Onu sono arrivati solo il 14 febbraio. Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha esortato gli stati membri a raccogliere il prima possibile 400 milioni di dollari per garantire assistenza ai cinque milioni di siriani che ne hanno disperatamente bisogno.