In Till, la regista Chinonye Chukwu racconta la vita e la morte di Emmett Till, un ragazzo nero di 14 anni di Chicago, linciato nel 1955 in una piccola città del Mississippi. Il film rivela gli aspetti nascosti e profondi della storia, e il suo ampio respiro va ben al di là della tragedia familiare e della cronaca nera locale. Mostra come la portata di un crimine commesso in una comunità razzista raggiunge una dimensione nazionale, suscitando indignazione e infiammando il movimento dei diritti civili. Soprattutto grazie alla coraggiosa determinazione della madre di Emmett, Mamie Bradley (Danielle Deadwyler), che decise di mostrare al mondo il corpo straziato del figlio. Chukwu ha sviluppato un’estetica precisa per tradurre la storia in immagini. Anche perché Till è, essenzialmente, una storia d’immagini. Richard Brody, The New Yorker

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Questo articolo è uscito sul numero 1499 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati