Nel 2016, al termine delle manifestazioni legate al centenario della nascita di Werner Bischof, considerato uno dei maestri della fotografia del novecento, Marco Bischof, figlio e curatore delle opere del fotografo svizzero, ha trovato centinaia di negativi su lastre di vetro. L’aspetto curioso era che per ogni fotografia c’erano sempre tre negativi, apparentemente identici. Con l’aiuto di storici della tecnica fotografica e del restauro è stato possibile capire che erano foto scattate da Bischof tra il 1939 e il 1949 con una Devin tricolor camera. Una macchina fotografica molto grande, che grazie a un’ottica sofisticata trasmette simultaneamente l’immagine a tre lastre di vetro, ognuna delle quali registra un colore diverso. Le foto, realizzate sia in studio sia durante alcuni viaggi nell’Europa del dopoguerra, sono al centro di una grande mostra allestita fino al 2 luglio al museo Masi di Lugano, in Svizzera. “Per ottenere le stampe a colori in mostra è stato necessario unire le informazioni registrate dai tre negativi. Abbiamo lasciato i colori sui bordi esterni per mostrare al pubblico il processo di sovrapposizione dei tre negativi della macchina fotografica usata da Bischof”, spiegano i curatori. “Guardando queste immagini emerge il fatto che Bischof avesse colto le potenzialità del colore come mezzo espressivo, in un momento storico in cui la fotografia a colori godeva di scarsa considerazione”. ◆

Modella con rosa, Zurigo, Svizzera, 1939.
Nudo, Zurigo, Svizzera, 1942.
Esperimento di illuminazione con filtri, Zurigo, Svizzera, 1941.
Settimana della moda, Basilea, Svizzera, 1942.
Gatto, Zurigo, 1942
Orchidee (in studio), Zurigo, Svizzera, 1943.
Mela (in studio), Zurigo, 1943.
Da sapere
La mostra e il libro

Werner Bischof nacque a Zurigo, in Svizzera, nel 1916, e morì a Truijllo, in Perù, nel 1954. Nel 1936 fondò il suo primo studio fotografico, lavorando contemporaneamente per agenzie di moda e pubblicità. L’esperienza nell’esercito svizzero durante la seconda guerra mondiale cambiò il suo modo di fotografare. Nel 1949 entrò a far parte dell’agenzia Magnum, per la quale realizzò reportage da tutto il mondo.
◆ La mostra Unseen color, allestita al museo Masi di Lugano, è un progetto realizzato in collaborazione con il Werner Bischof estate e la fondazione svizzera di fotografia di Winterthur. Raccoglie circa cento stampe digitali a colori ottenute da negativi originali restaurati per l’occasione. Insieme alla mostra è stato realizzato un catalogo edito da Scheidegger & Spiess e da Edizioni Casagrande in italiano, inglese e tedesco.


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Questo articolo è uscito sul numero 1503 di Internazionale, a pagina 72. Compra questo numero | Abbonati