I futuri studiosi del romanzo di John Elizabeth Stintzi proporranno una miriade di tesi sulla vera natura del libro, per la sua abbondanza e la sua unicità. In 232 densi capitoli Stintzi si rifà in modo inventivo alla trama dei disaster movie: mentre gli eventi imprevisti accelerano verso una catastrofe, tutti i cittadini del mondo sono coinvolti, ma i destini di una decina di persone sono osservati al microscopio. In Libia un golem di pietra vulcanica emerge con l’obiettivo di demolire luoghi inquinati. In Mongolia un pastore è punto da un’ape che si è nutrita di un cardo mutato e diventa il cuore di una rete verde senziente, in grado di trasformare ogni essere vivente che tocca. I singoli esseri umani, nel frattempo, hanno preoccupazioni più immediate, tra pietre magiche, una casa fatiscente che cammina su grandi zampe, insetti giganti, viaggi nel tempo e vulcani scientificamente inspiegabili. Stintzi si destreggia con verve nella trama, ma la saggezza dei personaggi mentre il mondo affronta una crisi senza precedenti è un piacere costante.
Brett Josef Grubisic, Toronto Star

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Questo articolo è uscito sul numero 1513 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati